Page 43 - Breve storia della musica
P. 43
sull’armonia, applica al pianoforte una tecnica più orientata alla
varietà timbrica che alla velocità e al virtuosismo. Tristano
tende alla costruzione di melodie lunghe e di ampio respiro,
riducendo al minimo l’apporto ritmico. È uno dei pochi
musicisti jazz che ha creato una “scuola”: fra i suoi allievi in
particolare l’altosassofonista Lee Konitz (1927-).
Tristano e Konitz sono in genere classificati sotto l’etichetta di
cool jazz: cool è termine un po’ ambiguo, che indica un modo di
suonare rilassato, in generale, e talvolta contrapposto allo stile
più “nervoso” del bebop. Il termine è legato anche a un disco
particolarmente significativo, The Birth of the Cool, inciso da
Miles Davis (1926-1991) con un nonetto, di cui facevano parte
fra gli altri il batterista Max Roach (1924-2007), un “bopper”, e
Konitz. Il disco, inciso agli inizi degli anni Cinquanta ma
pubblicato solo nel 1957, si avvaleva degli arrangiamenti di Gil
Evans (Ian Ernest Gilmore Green, 1912-1988), uno dei più
grandi arrangiatori e direttori d’orchestra del jazz, alla ricerca di
uno stile per gruppi relativamente numerosi che si distaccasse
sia dallo swing che dal bebop.
West Coast e hard bop
Più un’etichetta commerciale che uno stile omogeneo, il West
Coast Jazz degli anni Cinquanta è il jazz suonato in prevalenza
da musicisti bianchi in California, che ha come massimi
esponenti il pianista Dave Brubeck (1920-2012), il sassofonista
Gerry Mulligan (1927-1996), il clarinettista e sassofonista
Jimmy Giuffre (1921-2008), il trombettista Chet Baker (1929-
1988), tutti protagonisti nei decenni successivi di esperienze
molto varie.
Evoluzione del bebop è, dalla metà degli anni Cinquanta, l’hard
bop, in cui si rafforza l’attenzione per la ritmica: oltre a Max
Roach, sono protagonisti altri batteristi come Art Blakey
456
39
powerd by Guido Scuderi