Page 36 - Breve storia della musica
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cromatica e organizzandole in serie (ogni serie contiene tutte le

                12 note in un ordine ben preciso). Un brano viene quindi
                composto usando una particolare serie (e poche varianti
                ammesse, come l’inversione), che definisce l’ordine in cui le

                note debbono comparire. È il principio della serialità, che si
                trova applicato per esempio in Un sopravvissuto di Varsavia

                (1947), dedicato alle vittime dell’Olocausto – composizione per
                voce recitante, coro maschile e orchestra di grande impatto

                drammatico.


                Schönberg fu un ottimo insegnante ed ebbe fra i suoi allievi in
                particolare Alban Berg (1885-1935) e Anton Webern (1883-

                1946), che seguirono la sua stessa strada. Berg è autore anche di
                due opere (Lulù e Wozzeck), che hanno un posto di primo piano

                nel panorama del teatro musicale del XX secolo. Webern giunse
                a codificare un principio di serialità totale, organizzando in serie

                non solo i suoni ma anche le durate, le dinamiche ecc.
                Schönberg, Berg e Webern vengono spesso riuniti sotto

                l’etichetta di Seconda scuola viennese.


                Tra gli autori che hanno seguito le loro orme va ricordato poi il

                francese Pierre Boulez (1925-), che ha fortemente contribuito
                alla diffusione della musica moderna con la sua attività di
                direttore d’orchestra, oltre che di compositore. In Italia si sono

                avvicinati alla dodecafonia Luigi Dallapiccola (1904-1975) e
                Luigi Nono (1924-1991).



                Dopo la Seconda guerra mondiale


                La Seconda guerra mondiale (con il periodo immediatamente

                precedente dei regimi totalitari in vari Paesi europei)
                rappresenta una grande cesura nel Novecento. Gli anni

                successivi sono segnati, in tutti i campi, sia dalle ferite lasciate
                dal conflitto e dalle riflessioni sugli orrori che l’hanno
                caratterizzato, sia da una forte reazione – voglia di dimenticare,

                di ricostruire, di ricominciare. Guerra fredda e rischio nucleare



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