Page 15 - Breve storia della musica
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alla storia con il nome collettivo di Camerata fiorentina)
inventa un nuovo genere di teatro per musica. La Dafne di
Jacopo Peri (1561-1633) su testo di Ottavio Rinuccini (1562-
1621) viene rappresentata nel 1597 a Firenze; l’Euridice, degli
stessi autori, ha la sua prima rappresentazione proprio nel 1600,
ed è la prima opera che ci sia giunta integralmente, a stampa.
Nel giro di pochi anni il “recitar cantando” si diffonde,
apprezzato nelle corti italiane: è del 1607 la prima
rappresentazione di Orfeo di Claudio Monteverdi (1567-1643),
primo capolavoro del genere.
Solo trent’anni più tardi, nel 1637, viene inaugurato il primo
teatro a pagamento, il San Cassiano di Venezia, che segna
l’inizio del passaggio dagli ambienti delle corti a quello del
teatro, rivolto a un pubblico non solo nobile, ma anche
borghese. Così anche la vita del musicista è destinata a
cambiare: prima il suo successo e il suo sostentamento erano
garantiti dalla munificenza di qualche signore, al cui servizio si
prestava, ora il compositore dovrà cominciare a guadagnarsi da
vivere conquistando il successo presso un pubblico sempre più
ampio.
Dal Seicento all’Ottocento
Monteverdi, dopo aver lavorato a Mantova, si trasferì a Venezia
nel 1613 come ”maestro di musica della Serenissima” e vi
rimase fino alla morte. A Venezia compose varie altre opere per
i teatri pubblici, di cui ci sono rimaste Il ritorno di Ulisse in
patria e L’incoronazione di Poppea. Con il suo lavoro è
considerato il fondatore della cosiddetta Scuola veneziana, di
cui fanno parte Francesco Cavalli (1602-1676), Giovanni
Legrenzi (1626-1690), più tardi Antonio Caldara (1670-1736),
tutti molto attenti alle forme orchestrali e ai valori drammatici.
Cavalli, allievo di Monteverdi, fu chiamato a Parigi dal
cardinale Mazzarino e fece conoscere l’opera italiana in
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