Page 48 - Maschere_Motta
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Buffetto
M aschera il cui successo è legato essenzialmen-
te al nome del maggior attore che la portò
M sulla scena: Carlo Cantù. Una ricostruzione
storica, della nascita ed evoluzione del personaggio riesce
pressoché impossibile; è molto probabile, comunque, che
già prima del Cantù il nome di Buffetto venisse adoperato
dai comici dell’arte italiani e che nel contatto con la civiltà
teatrale francese esso si sia modificato in quello di Brighella,
più noto e traducibile nella lingua d’Oltralpe.
In origine il nome di Buffetto contrassegnava una locali-
tà, probabilmente del bergamasco, dato il luogo elettivo di
tutte le maschere zannesche. Una composizione pubblicata
a Venezia nel 1585 si intitola Noze di Zan Panza de Pegora alias
Simon, fatte in la Vala di Bafet (il nome di Simon, ovvero Simone
da Bologna, riconduce all’ambiente dei Golosi). Presso a poco
allo stesso periodo appartengono le Allegre et ridiculose nozze
di Zan Falopa da Bufeto, mentre è del 1602 l’edizione veronese
della Canzone della Pulce, che si dice data alle stampe da
“Zan Salcizza da Buffetto”.
Ma nella Canzonetta delle nozze di Petrina e Cotogno Buffetto
è ricordato come nome di Zanni. Ed evidentemente si può
ritenere che esso si vada affermando, tra i protagonisti del-
la Commedia dell’Arte, nel ruolo di secondo Zanni, tal che,
quando il Cantù decise di farne una creazione personale, do-
veva aver raggiunto una certa quotazione nel mondo tea-
trale di allora. Eccezionale specialista delle parti di secondo
Zanni, il Cantù portò al più lusinghiero dei successi la Ma-
schera in Francia dopo le numerose affermazioni consegui-
te in terra emiliana.
L’importanza dell’esperimento effettuato dall’attore par-
migiano si desume facilmente dal testo che raccoglie la
documentazione più interessante dell’attività di Buffetto,
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