Page 51 - Maschere_Motta
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Capitano
M aschera che esprime la ribellione morale delle
popolazioni italiane contro le guerre che ave-
v
M ano funestato il Paese, in particolare espone
lo scherno contro il militare spagnolo, la cui presenza mag-
giormente pesava, oltre che sulle popolazioni, nelle picco-
le corti da cui, in Italia, i comici venivano particolarmente
protetti.
Fin dall’antichità classica il Teatro non mancò di annota-
re la facilità con la quale il reduce è indotto a ingigantire,
raccontandole, le sue prodezze sul campo di battaglia; alle
ingenue platee piaceva anche la figura iperbolica del teme-
rario che demoliva con uno sguardo una cinta di mura, e al
cui fascino non resistevano le dee.
Dall’incontro tra marzialità e satira è derivato quel carat-
tere di Capitano che si ritroverà, volta a volta, nelle masche-
re di Spaventa, (il celebre Francesco Andreini), Fracassa,
Matamoro, Spezzamonti, Spezzaferro, Capitan Coccodrillo,
Capitan Rinoceronte, Capitan Matamoros ed altri.
Per il teatro tedesco, nella figura del Capitano Horribilicri-
brifax. Dal Rodomonte dell’ «Orlando Furioso», un autentico
eroe ironizzato dalla fantasia dell’Ariosto, si arriverà, a forza
di caricatura, alla maschera dello stupido, illuso d’essere te-
merario e irresistibile (Vappo napoletano, del calabrese Gian-
gurgolo, del romano Rugantino che, diventato gendarme,
vorrebbe arrestare a suo arbitrio, finisce bastonato, ma se
la cava esclamando: «Me ne hanno date, però quante gliene ho
dette...!».
Quando gli eserciti del re di Spagna percorsero l’Europa, la
maschera del Capitano, era una delle più popolari in Italia.
In Francia e Inghilterra, diventò un ufficiale spagnolo con
grandi baffi e naso marcato, erede di quel Matamoro che ve-
stiva i valletti con la stoffa dei turbanti tolti, tagliando a fu-
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