Page 56 - Maschere_Motta
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essere vittima che, in età avanzata, per scongiurare le beffe, arrivò a diffidare di tutti e di
tutto, e a chi gli chiedeva «Come sta?» rispondeva sicuro «Non è vero».
Una maschera analoga si ebbe a Roma con Pasquale, detto anche Cassandrino, oppure
«il Monsignore», ma in lui l’eccezionale stolidità cedeva il posto ad altrettanta bonomia,
sempre che non ci fosse stata di mezzo una questione di donne.
cenografia. Sulla storia della scenografia sono stati scritti libri e li-
S bri; sarebbe qui assurdo rifarne il percorso. Si rimanda pertanto il
lettore a testi specifici; a noi interessa sommariamente il significato
del termine. Esso indica tutto quell’apparato di elementi, plastici e de-
corati, che concorrono alla visualizzazione dello spettacolo.
Rientrano nella scenografia perciò la disposizione degli spazi all’in-
terno del palcoscenico, gli elementi fissi o mobili, gli arredi, i costumi,
la recitazione stessa e il modo in cui è inteso il rapporto tra testo e
attore, tra attore e spettatore; oltre a tutti gli apporti della tecnica. Il
problema principale di ogni scenografia è perciò quello dello spazio e
delle sue dimensioni, e del rapporto tra sala e scena, tra spettatori e
attori, tra realtà e illusione.
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