Page 59 - Maschere_Motta
P. 59

Colombina





                                                                          ntichissima denominazione del personaggio
                                                                          del te-atro italiano, della servetta che si trova
                                                                A A fin dal 1530 in una commedia agli accademici In-
                                                               tronali di Siena; ma che si esprime compiutamente agli inizi
                                                               del secolo XVII, in una commedia di Virgilio Verrucci.
                                                                 I primi lineamenti di carattere che diverrà poi la maschera
                                                               di Colombina si trovano già nelle commedie di Plauto, fra le
                                                               furbe ancelle, ciniche e adulatrici, sempre pronte a suggeri-
                                                               re alla padrona malizie e astuzie.
                                                                 La personificazione antica della schiava complice inte-
                                                               ressata nei sotterfugi domestici e amorosi della padrona,
                                                               diverrà poi la Servetta del teatro italiano e la Soubrette di
                                                               quello francese che ai nostri tempi finirà dopo essere pas-
                                                               sata, conservando più o meno i tratti originali del caratte-
                                                               re, per l’opera buffa e l’operetta, al varietà. La troviamo con
                                                               particolare evidenza nel repertorio d’Evaristo Gherardi e del
                                                               Goldoni.
                                                                 A far di esso il nome di una maschera vera e propria sarà
                                                               qualche decennio più tardi l’attrice italiana Carla Biancolel-
                                                               li, moglie dell’attore Pierre Lenoir, che recitava nella com-
                                                               pagnia di Moliere. Facendo allusione al suo nome d’arte, la
                                                               Biancolelli si faceva raffigurare nei cartelloni reggendo al
                                                                braccio un paniere dal quale facevano capolino due colom-
                                                                  be, chiaro simbolo dell’origine campagnola del personag-
                                                                    gio della Servetta.
                                                                       Amante o marito di lei (che assumerà volta a vol-
                                                                      tai nomi di Betta, Franceschina. Diamantina, Mari-
                                                                      netta, Violetta, Corallina), sarà sempre Arlecchino,
                                                                      al punto che, in una rappresentazione avvenuta a
                                                                     Parigi nel 1695, adatterà a giubba e gonna l’abito a
                                                                    toppe colorate del suo compagno, e assumerà il nome
                                                                   di Arlecchina, cosi come Pierrette, la donna di Pierrot, si

                                                                                                                49
   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64