Page 55 - Maschere_Motta
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Cassandro





                                                                         no dei numerosi vecchi della Commedia dell’Ar-
                                                                         te che presentano  affinità  con la  maschera di
                                                               U U Pantalone o assommano i caratteri di costui con
                                                               quelli del Pedante.
                                                                 Quel carattere, sempre in età piuttosto avanzata, astuto
                                                               nell’avarizia, ma stolido nella presunzione, che a Bologna si
                                                               espresse nella figura del dottor Ballanzone e che a Venezia
                                                               raggiunse, con Pantalone dei Bisognosi, una figura quasi
                                                               d’eroe nazionale della Serenissima, ebbe una prima fugace
                                                               apparizione  in  Italia  nella  maschera  di  Cassandro,  creata
                                                               nel 1580 dalla Compagnia dei Gelosi, col nome di Cassandro da
                                                               Siena.
                                                                 Cassandro è senese, talvolta bolognese o ferrarese.
                                                                 Il personaggio, scomparso per oltre un secolo  dagli in-
                                                               trecci che i comici italiani interpretavano improvvisando
                                                               sui palcoscenici di Francia, fu riesumato dai francesi nei pri-
                                                               mi decenni del ‘700, e ne fu interprete insuperato il comico
                                                               Chapelle che anche nella vita raccoglieva in sé quei tratti e
                                                               soprattutto quei difetti che assicuravano comicità al suo
                                                               personaggio.
                                                                 L’ingenuità e la credulità di Cassandro-Chapelle divennero
                                                               proverbiali.
                                                                 Un amico gli raccontò un giorno di aver adottata la nuova
                                                               moda di Rouen, la quale consisteva che gli uomini si tira-
                                                               vano dietro al guinzaglio, anziché un cane, una carpa viva.
                                                               «Peccato! - disse mestamente l’amico - che una sera io abbia
                                                               commessa l’imprudenza di andare a teatro portandomi die-
                                                               tro la carpa. Stavo attraversando la strada e pioveva a dirot-
                                                               to: la carpa, nell’attraversare un rigagnolo, restò affogata».
                                                                 «Peccato! - soggiunse convinto Chapelle - e io, che scioc-
                                                               co, credevo che le carpe nuotassero come i pesci...».
                                                                 Tante furono le burle di cui il povero Cassandro si trovò ad


                                                                                                                45
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