Page 181 - Maschere_Motta
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Carlo Cantù
ttore (1609-1675) noto come “Puffetto”, cominciò
a recitare nel 1632 e si pose al servizio dei duchi di
AParma dai quali ebbe onori, così come ne ricevette
dalla regina di Francia quando, nel 1645, si recò a Parigi.
Sposò Isabella Franchini, apprezzata “Colombina”, vedova
di Francesco Biancolelli, e con lei recitò in molte città
italiane.
Nel 1646 pubblicò il “Cicalamento in canzonette ridicolose
overo Tratato di matrimonio tra Buffetto e Colombina comici”,
documento importante per la conoscenza della vita teatrale
dell’epoca.
Giacinto Cattoli
acque probabilmente a Bologna (e di sicuro qui morì
nel 1739). Di figura tozza, impersonò Arlecchino
Nchiamandolo “Tracagnino”.
Spiritoso e agile, recitò tra l’altro sia al servizio del duca
di Mantova sia, con la propria compagnia, per il principe
Antonio Farnese, poi duca di Parma.
Suo figlio Francesco (Parma? - Vicenza, 1763), appartenne
per più anni al teatro veneziano di San Luca, e fu pure lui
un interprete gaio e svelto di Arlecchino, cui serbò il nome
di “Tracagnino”, come si può anche rilevare dalle prime
commedie goldoniane per lo stesso teatro (ricorderemo, tra
questi lavori, La cameriera brillante).
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