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che essa fosse destinata infine a scompari- rio e gastroenterico. Assai dannosa per la ci-
re completamente. Il numero dei divorzi è viltà del Mediterraneo fu la malaria, diffusa-
infatti cresciuto smisuratamente, e anche si in modo endemico nel IV-V sec. d.C., la
laddove le famiglie continuano a sussistere quale spopolò intere regioni costiere e fu
spesso i figli vengono allevati in un clima causa persino di modificazioni costituziona-
difficile che non favorisce il loro sviluppo li di tipo regressivo, a danno di numerose
intellettuale ed emotivo. Il mutare della si- popolazioni. Molto più temute erano le epi-
tuazione economica, che ha reso sempre demie che provocavano la fuga della popo-
più difficile il mantenimento della famiglia lazione dalle zone infette, la paralisi delle at-
da parte di uno solo dei coniugi, unitamen- tività economiche e commerciali, il calo dei
te al processo di emancipazione della don- matrimoni e della natalità. A volte si diffon-
na, ha condotto sempre più frequentemen- devano persecuzioni contro coloro che ve-
te al formarsi di nuclei familiari in cui en- nivano accusati di essere i diffusori volonta-
trambi i coniugi lavorano, e comprendenti ri del male: per esempio nel Medioevo gli
spesso un solo figlio; tale ristrettezza nu- Ebrei, in epoca moderna gli “untori” della
merica della famiglia è a sua volta sicura- peste. Quest’ultima fu sicuramente tra le
mente fra le cause del mutamento della fi- epidemie più diffuse (provocata da un ba-
sionomia di quest’ultima. Più recentemen- cillo diffuso da alcune specie di pulci tra-
te, l’accelerato mutamento dei costumi, an- sportate dai topi o trasmesse per via aerea
che sessuali, ha condotto al cosiddetto fe- da uomo a uomo), presente già in epoca
nomeno dei singles, ovvero di uomini e antica e poi ricomparsa in Europa tra il 1347
donne che vivono soli, senza porsi la fina- e il 1351, quando causò la morte di trenta
lità della costituzione di una famiglia, ragio- milioni eli persone. Ricomparve poi a onda-
ne questa all’origine del loro stile di vita te successive spesso in coincidenza con
spesso dispendioso. guerre o con carestie. Il tifo petecchiale
(trasmesso dai pidocchi) era legato alla sta-
gione invernale e al sovraffollamento negli
Malattie e salute ambienti chiusi; il vaiolo trasmesso da uo-
Malattie ed epidemie hanno rappresenta- mo a uomo tendeva a colpire i più giovani;
to nella storia dell’umanità un fattore de- il colera causato da acque o alimenti infetti
cisivo per l’evoluzione demografica. Per colpiva soprattutto le città. Queste malattie
secoli ogni morbo fu considerato un au- si diffusero con ondate epidemiche soprat-
tentico flagello a causa delle scarse cono- tutto tra il XVII e il XIX sec. L’avvento del-
scenze sulle ragioni che lo determinava- l’industrializzazione determinò la comparsa
no. La medicina tradizionale considerava di nuovi tipi di malattie legate all’esercizio
in generale le malattie come dovute a uno di alcune professioni (per es. l’avvelena-
squilibrio degli elementi corporei, e que- mento da piombo per i tipografi o la silicosi
st’ultimo era ricollegato a sua volta a uno nei minatori), ma anche di malformazioni
squilibrio dell’anima; è per questa ragione indotte dalla ripetizione di gesti innaturali e
che la medicina degli antichi aveva spesso gravi incidenti sul lavoro.
un carattere sacrale e considerava alcune
malattie come indicanti uno sfavore divi- ■ La nascita degli ospedali
no, ragione anche per la quale, ad esem- e il costituirsi della legislazione
pio la lebbra, era oggetto della legislazio- medica moderna
ne del Levitico. Con l’avvento del Cristianesimo e con l’ac-
A causa delle critiche condizioni igienico- cento particolare posto da quest’ultimo sul-
sanitarie e dei fattori climatici e ambientali, la carità, l’assistenza ai malati venne partico-
le malattie più diffuse erano ancora nel XIX larmente sviluppata: i vescovi sostennero la
sec. quelle a carico dell’apparato respirato- fondazione degli “hospitali”, organizzati co-
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