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Vita quotidiana
tera comunità sia relativamente alla pro- furono “scuole”, come quella cinica, pro-
creazione (comunanza delle donne, anche pense a un largo proselitismo filosofico). A
se subordinata ad alcune regole precise) Roma, la ripartizione del curriculum scola-
sia relativamente all’educazione dei fan- stico, a partire dal II sec. a.C., ricalcò quella
ciulli, i quali vengono allevati fin dalla tene- greca, anche grazie all’uso di chiamare
ra età senza conoscere l’identità dei propri maestri greci. Dal I sec. a.C. è ormai robu-
genitori. Nella Grecia classica e poi in età sto lo sviluppo di una scienza grammatica-
ellenistica, si formalizzò invece per la prima le, di una retorica e di un’eloquenza latine.
volta un metodo educativo scolastico, im- Ad esempio, negli scritti di Varrone (I sec.
perniato sulla cultura retorico-letteraria e a.C.) era usuale distinguere la grammatica
sull’addestramento fisico, inserito in una in quattro parti: lectio (con l’insegnamento
visione più ampia di formazione perma- di versi a memoria ed elementi di dizione);
nente dell’uomo (paidéia). Dopo il III sec. enarratio, ossia il personale commento
a.C., l’insegnamento, tenuto da insegnanti letterale e letterario; l’emendatio, ossia il
privati specializzati, seguiva le seguenti tap- controllo testuale delle letture, quindi il
pe: iniziava a sette anni presso il didàska- controllo dello stile (pregi o difetti, origina-
los, il quale insegnava al bambino (impe- lità); iudicium, ossia una visione critica di
gnato per la maggior parte del giorno) a insiene del testo, un giudizio estetico sul-
leggere e a scrivere, i rudimenti della musi- l’opera letta. L’insegnamento era general-
ca e dell’aritmetica, infine l’arte della gin- mente impartito in scuole tenute da mae-
nastica; seguiva quindi il discepolato pres- stri privati: non mancarono sovvenzioni
so il grammatikòs, maestro di letteratura pubbliche, in età imperiale, a grandi mae-
che guidava la corretta lettura, la scansione stri (ad es. Quintiliano) e la creazione di
metrica della poesia, infine l’esegesi storica cattedre universitarie sovvenzionate dallo
e mitologica di capolavori della letteratura: Stato (Atene, città rinomata per i suoi inse-
in primis, Omero, quindi i tragici (Euripi- gnanti di retorica e di filosofia, Costantino-
de), i lirici (Alceo, Saffo, Pindaro), i comici poli, BeritoBeyrouth, sede di un’importan-
(Menandro); l’ultima fase dell’istruzione, te “università” giuridica). In seguito (sec.
ritenuta indispensabile per l’uomo colto, IV-V) le scuole si servirono sempre più fre-
era impartita dal rhètor, il maestro di reto- quentemente di insegnanti appartenenti al
rica, il quale curava l’eloquenza, la capacità clero cristiano. In tutta l’antichità classica,
di parlare in maniera persuasiva ed elegan- comunque, l’istruzione scolastica superio-
te. I docenti (retori e sofisti) erano privati e re era un fenomeno che riguardava solo ri-
spesso itineranti, ma le funzioni degli inse- strette fasce sociali, mentre in alcune epo-
gnanti si specializzarono (lettura e scrittu- che e in alcune zone si presume che l’alfa-
ra, musica e ginnastica). Nell’età ellenistica betizzazione sia stata abbastanza alta.
si diffuse nell’area del Medio Oriente l’isti-
tuzione del ginnasio, sede, spesso in edifici ■ L’educazione nel Medioevo
di grande bellezza (si pensi ai tre ginnasi di In età medievale l’educazione venne inseri-
Pergamo), dell’educazione dei giovani, di- ta strettamente all’interno del quadro sim-
retta da un ginnasiarca. Diversi erano i mo- bolico delle tappe di avvicinamento a Dio.
di dell’educazione filosofica, affidata a mae- Il modello scolastico non scomparve: in
stri e a scuole (dall’Accademia platonica di epoca carolingia anzi si definì un sistema di
Atene, sopravvissuta per nove secoli fino al scuole per imparare i rudimenti del sapere
VI sec. d.C, fino alla scuola aperta a Roma nelle parrocchie, distinte dalle scuole abba-
da Plotino nel III sec. d.C.), spesso con so- ziali o vescovili di livello elevato, mirate
fisticati programmi di ricerca e di insegna- prevalentemente alla formazione della ge-
mento, indirizzati a un numero di discepo- rarchia ecclesiastica. Le scuole superiori
li generalmente non elevato (anche se vi comprendevano la formazione letterario-fi-
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