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prospettiva determinarono la presa di co- ritorio attraverso la predisposizione di pia-
scienza estetica della strada come “veduta” ni urbanistici. Negli USA sorsero intanto i
e della piazza come “entità” e non come primi grattacieli (Chicago, 1879), segno
casuale assommarsi di edifici: furono quin- dello sviluppo tecnico dell’edilizia e dello
di progettate molte “città ideali”, solita- sfruttamento intensivo dello spazio.
mente a impianto radiocentrico. Infine l’e-
voluzione militare con l’uso di sempre più ■ Le megalopoli
potenti artiglierie rese superfluo il vincolo Nella seconda metà del XX sec. la popola-
territoriale delle cinte murarie difensive. zione urbana si è notevolmente accresciu-
ta, passando dal 30% del totale nel 1950 al
■ La rivoluzione industriale 42% della fine degli anni ’80. Dopo l’assor-
e l’intervento dell’amministrazione bimento dei centri minori si è assistito alla
Le trasformazioni economiche indotte dal- saldatura fra loro di diversi centri urbani: è
la rivoluzione industriale modificarono ra- nata così la megalopoli, l’immensa metro-
dicalmente il panorama delle città. La con- poli che si espande, talvolta, per centinaia
centrazione delle fabbriche nei centri citta- di chilometri con pochi spazi destinati al
dini e l’emigrazione dalle campagne porta- verde. Le megalopoli presentano dramma-
rono all’espansione incontrollata dei centri tici problemi di traffico e tassi di inquina-
urbani con la creazione di quartieri operai. mento atmosferico molto elevati; ciò ha
Le caratteristiche peculiari delle diverse condotto al fenomeno della deurbanizza-
città si attenuarono così fino a scomparire zione dei vecchi centri che hanno visto so-
nelle anonime periferie operaie. In tutte le stituirsi alle abitazioni le imprese commer-
città industriali i lavoratori e le loro famiglie ciali e i servizi.
vivevano in case piccole e malsane, in quar-
tieri sovraffollati. Antichi borghi di campa- Clima
gna divennero in pochi anni grandi città in-
dustriali, antiche città videro crescere a di- Le fluttuazioni delle condizioni climatiche
smisura la loro popolazione. Nel corso del sulla Terra, dall’era post-glaciale ai nostri
XIX sec. la popolazione urbana europea giorni, hanno fortemente influito sugli in-
crebbe di circa sei volte, e contemporanea- sediamenti e sulle migrazioni umane con-
mente iniziò ad affermarsi il principio per dizionando la vita economica, in particola-
cui spettava all’autorità pubblica provvede- re quella legata all’agricoltura e all’alleva-
re le città dei servizi essenziali come le fo- mento del bestiame. Ai mutamenti climati-
gnature, le strade, gli acquedotti, l’illumi- ci sono stati fatti risalire anche fenomeni
nazione ecc. Dal canto loro i proprietari fu- quali la migrazione delle popolazioni nor-
rono sottoposti a vincoli, precisati nei re- manne o la diffusione di alcune malattie
golamenti edilizi. L’amministrazione pub- (ad esempio la malaria). Bisogna comun-
blica intervenne in alcuni casi direttamente que escludere qualsiasi forma di determi-
per ristrutturare gli spazi urbani. Famoso è nismo ineluttabile: l’ambiente pone alle
il caso di Parigi, dove il prefetto G.E. Hau- società umane delle condizioni e dei limiti,
smann costruì ampi boulevards (1853-70), ma offre anche non poche possibilità al-
eliminando interi rioni, per motivi di ordi- l’interno delle quali esse possono operare
ne pubblico (nelle strade larghe era più dif- attivamente. La ricerca scientifica, grazie
ficile costruire barricate durante le non in- all’apporto della geologia e della geofisica,
frequenti insurrezioni popolari dell’epoca) ha potuto recentemente ricostruire in mo-
e per migliorare la funzionalità e l’aspetto do attendibile l’andamento del clima nel-
estetico della città. L’esempio parigino fu l’antichità, sfruttando le conoscenze della
spesso imitato nelle altre capitali europee dendrocronologia (lo studio degli anelli di
che provvidero a regolare l’assetto del ter- accrescimento degli alberi secolari), della
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