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Vita quotidiana
     evoluzione delle forme dell’abitare sono  no edifici a blocchi accostati (case a schie-
     quindi strettamente legate.     ra), di tipo monofamiliare, a due o tre pia-
                                     ni (nelle case a torre anche a quattro o
     ■ L’abitazione nell’antichità   cinque), con poche stanze per piano col-
     Prescindendo dalle forme più semplici di  legate fra loro da una ripida scala interna.
     abitazione (palafitte, tende, capanne ecc.),  Al piano terreno si trovava solitamente
     le prime case, salvo poche eccezioni, pre-  un magazzino o la bottega artigianale; le
     sentavano un solo vano; anche quando era-  funzioni residenziali e produttive coesi-
     no di dimensioni notevoli non avevano di-  stevano quindi in un organismo architet-
     visioni interne. Nelle civiltà mediterranee e  tonico ben rispondente all’ordinamento
     mediorientali le abitazioni erano tenden-  sociale. Notevole importanza assunsero,
     zialmente chiuse verso l’esterno, la città, e  anche come generatori di nuovi aggregati
     si aprivano, più discretamente, verso l’in-  abitativi fuori dalle città, i castelli, che
     terno in cortili e giardini, come le case a pe-  conciliavano i caratteri della villa con le
     ristilio (da perì, “intorno”, e stylos, “colon-  esigenze difensive.
     na”) delle famiglie agiate. Tale schema, già  In epoca rinascimentale e barocca, nelle
     presente nelle abitazioni mesopotamiche  città divenne sempre più elemento signifi-
     ed egizie (tra l’VIII e il V millennio a.C. e ca-  cativo il palazzo signorile, articolato su più
     ratterizzate da una cinta muraria), si ritrova  piani attorno a grandi cortili porticati.
     anche nelle attuali abitazioni tradizionali
     islamiche. La civiltà greca e classica, più  ■ L’abitazione borghese e proletaria
     preoccupata della perfezione formale dei  Con la rivoluzione industriale e l’ascesa della
     templi e degli edifici pubblici, non giunse  borghesia si diffusero nelle città europee for-
     alla definizione di tipologie abitative parti-  me distinte di tipologie edilizie: accanto ai
     colarmente significative. Roma elaborò in-  palazzi dell’aristocrazia e dell’alta borghesia,
     vece tipologie edilizie molto differenziate:  vennero edificate abitazioni rispondenti alle
     l’insula (blocco pluripiano di edifici forma-  esigenze della media o della piccola borghe-
     ti da appartamenti di uno o pochi locali in  sia, con quartieri di nuova residenza ben di-
     affitto, destinati alla plebe, con cortili inter-  stinti da quelli popolari. All’evoluzione dei
     ni e spazi al piano terreno adibiti a botte-  rapporti familiari e sociali corrispose anche
     ga), la domus (la casa singola di una fami-  nell’abitazione delle classi medie la distinzio-
     glia benestante, articolata in molti locali e  ne tra spazi “pubblici” (il salotto) e “privati”
     organizzata attorno al peristilio), la villa (la  (la camera da letto). Le classi subalterne si ri-
     casa signorile in campagna del proprietario  dussero ad abitare case sovraffollate, igieni-
     di una tenuta, destinata al riposo e allo sva-  camente carenti e perlopiù di tipo monolo-
     go, ma anche simbolo di potere politico ed  cale. Tipiche furono a partire dalla fine del
     economico).                     ’700 le case a ringhiera dei quartieri popolari
                                     di molte città dell’Italia del nord, con lunghi
     ■ L’abitazione cittadina        ballatoi rivolti sul cortile interno e servizi
       nel Medioevo e nel Rinascimento  esterni a ogni singolo piano. Il problema
     Nell’Alto Medioevo europeo vi fu una net-  drammatico di garantire abitazioni sufficienti
     ta separazione tra i centri abitati e la cam-  e decenti a un proletariato urbano in conti-
     pagna, separazione imposta da ragioni as-  nua crescita condusse tra ’800 e ’900 a solu-
     sociative e di difesa. Venuta a mancare  zioni diversificate ancorché non definitive:
     nelle città un’autorità forte capace di im-  risanamento e “sventramento” dei ghetti ur-
                                                              Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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     porre planimetrie predeterminate, si svi-  bani, piani di edilizia popolare, esperimenti
     lupparono in modo spontaneo nuovi tipi  paternalistici di villaggi operai attorno alla
     di abitazione dettati dalla necessità di  fabbrica. Nelle società industriali avanzate,
     sfruttare al meglio lo spazio: si costruiro-  tuttavia, si è diffusa l’abitazione monofamilia-
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