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Vita quotidiana
                                                      Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      movimento femminile che si pose come  sec. il diritto di voto alle donne (già conces-
      obiettivo il suffragio elettorale alle donne  so tra il 1893 e il 1908 in Nuova Zelanda, Au-
      fu quello delle suffragette, fondato da John  stralia, Finlandia e Norvegia, nonché nei di-
      Stuart Mill nel 1865. Sul finire del 1800 mo-  versi Stati degli USA tra il 1869 e il 1920) fu
      vimenti e congressi femminili tornarono ad  riconosciuto anche in Austria e Germania
      ampliare i confini del dibattito oltre il pro-  (1918), Gran Bretagna (1928), Francia
      blema elettorale, grazie all’impulso dato  (1945), Italia (1946). La presenza di diverse
      dai movimenti socialisti, entro i quali ebbe-  donne all’interno del gruppo dirigente bol-
      ro un ruolo significativo molte donne (A.  scevico (I. Armand, A. Kollontaj, C. Zetkin)
      Kuliscioff nel suo Il monopolio dell’uomo  favorì in Russia, dopo la Rivoluzione del
      del 1890 pose il problema dell’inferiorità  1917, l’approvazione di leggi emancipatrici
      giuridica e sociale della donna). Entro una  della donna. Il suffragio alle donne non si-
      cornice più tradizionale si svilupparono le  gnificò, tuttavia, una parità totale, data la
      organizzazioni femminili cattoliche: in Ita-  permanenza in vari ambiti di norme diffe-
      lia la Lega promotrice degli interessi fem-  renziate e discriminanti, che costituirono la
      minili fu fondata da A.M. Mozzoni nel 1881.  premessa di nuove rivendicazioni sul piano
      Ciò che più conta è però che i mutamenti  giuridico, professionale. salariale e assisten-
      socioeconomici del XIX sec. mettevano or-  ziale. Dal 1910, tali rivendicazioni vengono
      mai in discussione il ruolo tradizionale del-  emblematicamente richiamate ogni 8 mar-
      la donna, che in una società contadina era,  zo nella Giornata mondiale della donna, isti-
      per quanto subordinato, legato al lavoro,  tuita dal Consiglio Mondiale dei Movimenti
      non solo intrafamiliare. Nella società bor-  Femminili. Non vanno peraltro sottovaluta-
      ghese, con la netta distinzione tra casa e la-  te le conquiste ottenute dalle donne in cam-
      voro, tra affetti e produzione, la donna ve-  po previdenziale, con particolare riferimen-
      niva posta nello specifico ruolo di “casalin-  to alla maternità. Rispetto all’ideale traccia-
      ga”, idealizzando il suo compito di “custo-  to dalla cultura familiare-borghese del 1800,
      de del focolare” e di organizzatrice della vi-  le donne occidentali hanno sviluppato mo-
      ta familiare. Iniziava a diffondersi una spe-  delli di vita sempre più autonomi, recupe-
      cifica stampa femminile, di impostazione  rando il senso (e in molti casi la necessità)
      sia pratico-pedagogica sia puramente di  di un lavoro extrafamiliare, ponendo in di-
      evasione e di moda. L’intero processo di in-  scussione con il femminismo i ruoli fissi del-
      dustrializzazione coinvolse però pesante-  la famiglia e della società legati alla differen-
      mente le donne e i minori delle famiglie  za sessuale e rivendicando “pari opportu-
      operaie, posti nelle fabbriche in condizioni  nità” di lavoro (sia come possibilità di acces-
      lavorative pesantissime, tardivamente tute-  so a determinate carriere sia come tratta-
      lati da una legislazione sociale.  mento giuridico-economico). Significativa
                                      dal pun to di vista della storia dell’emancipa-
      ■ La donna nel XX secolo        zione femminile fu anche la Prima Guerra
      Grazie anche all’azione dei movimenti fem-  Mondiale, quando le donne furono chiama-
      minili (clamorose furono le manifestazioni  le a svolgere ruoli tradizionalmente “ma-
      pubbliche in Inghilterra organizzate da E.  schili” a causa dell’ingente chiamata degli
      Pankhurst e dalla sua organizzazione,  uomini al fronte. Nel secondo dopoguerra,
      l’“Unione sociale e politica delle donne”),  in Italia i temi complessi dell’assistenza e
      nei primi decenni del ’900 scomparvero gra-  della tutela delle donne furono messi in ri-
      dualmente in Occidente le più grandi forme  salto dall’Unione Donne Italiane, legata ai
      di disparità giuridico-politica tra uomo e  partiti di sinistra, mentre in campo cattolico
      donna, con l’introduzione nella legislazione  operava il Centro Italiano Femminile. A par-
      di molti Paesi del diritto di voto e della pie-  tire dagli anni Sessanta si affermarono negli
      na autonomia in campo economico. Nel XX  USA (Women’s Lib) e in Europa (MLD, Mo-
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