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quindi al relativismo religioso che caratte- panellenici, forse meno famosi ma non me-
rizza l’età contemporanea. no frequentati: le Pitiche (in onore di Apol-
Quest’ultima, per arrivare ai nostri giorni, è lo Pizio, celebrate a Delfi nel terzo anno di
caratterizzata fondamentalmente da due ogni Olimpiade), le Nemee (in onore di
ulteriori grandi mutamenti di rilevanza sto- Zeus, celebrate ogni due anni nella Valle
rica: la perdita del ruolo centrale delle se- Nemea in Argolide), le Istmiche (in onore
colari istituzioni religiose e l’affacciarsi, do- di Posidone, celebrate ogni due anni sull’i-
vuto all’immigrazione o alle conversioni, di stmo di Corinto). Roma diede ampio spa-
altre religioni, per non parlare del fenome- zio alle corse con le bighe e alle lotte
no, dallo sviluppo sempre crescente, dei cruente dei gladiatori. In tale contesto si
cosiddetti “nuovi movimenti religiosi” e ebbero già fenomeni di professionismo,
della vaga spiritualità della New Age. con associazioni e scuole specializzate (ce-
lebre quella di Capua per i gladiatori). L’op -
Sport po si zio ne del Cristianesimo a tale pratiche
La pratica dell’esercizio fisico sia come sva- fu netta: Tertulliano (II-III sec.), scrittore
vissuto a Cartagine, ci lascia nel suo De
go sia come disciplina agonistica volta a
spectaculis il manifesto dell’opposizione
rafforzare lo sviluppo della muscolatura, la cristiana ai giochi, non privi di una certa au-
destrezza, l’abilità e il coraggio era cono- ra sacrale di origine pagana. Sopravvisse il
sciuta sin nei tempi più antichi. Nell’epoca Circo, sede delle corse con i carri, talmente
contemporanea lo sport ha acquistato una importante da essere luogo di sedizione e
rilevanza sempre maggiore intrecciandosi di discussione politica, come nella Costan-
con la diffusa “cultura del corpo”, l’esigen- tinopoli di Giustiniano (VI sec. d C.). In
za di un maggiore contatto con la natura e Oriente tra l’epoca antica e medievale furo-
la promozione dei mass-media, della pub- no diffusi sport simili al polo e altre com-
blicità e dell’“industria dello spettacolo” petizioni a cavallo, il tiro con l’arco, le arti
per i quali costituisce una colossale fonte di marziali, una specie di golf, l’uso della pal-
guadagno. la. Un discorso a parte, per tutta l’età anti-
ca, merita la caccia, considerata attività ari-
■ Lo sport nell’età antica stocratica per eccellenza, specie se accom-
Ampie testimonianze letterarie (Omero pagnata all’uso e alla cura dei cavalli: vero e
compreso) e figurative ci documentano cir- proprio esercizio propedeutico alla guerra,
ca la pratica sportiva presso i Greci: giochi la caccia fu amata ed esaltata dall’arte e dal-
con i tori, competizioni con i cavalli e con i la letteratura, dalle civiltà mesopotamiche
carri, lotta, pugilato, giochi guerreschi e fino alla tarda età bizantina.
scherma rudimentale, atletica (lanci, cor-
se), giochi con palle di paglia pressata, le- ■ Dal Medioevo al Rinascimento
gno o altro materiale. Particolare importan- Anche nell’Europa medievale la caccia eb-
za e celebrità ebbero nella Grecia classica le be ampio rilievo pubblico e privato. Vi era-
Olimpiadi, le feste religiose quadriennali no poi i tornei cavallereschi, che si svolge-
che si svolgevano a Olimpia in onore di vano per più giorni consecutivi frammisti
Zeus un mese dopo il solstizio d’estate. A ad altre feste alla presenza del sovrano:
partire dal 776 a.C. alle celebrazioni religio- questi ebbero un significato a un tempo
se si aggiunse quella dell’unità nazionale, sportivo, politico e culturale. Forme com-
espressa con manifestazioni di carattere petitive di origine barbarica furono i duelli
sportivo riservate agli uomini liberi di stir- tipici della società tedesca. Nei Comuni
pe greca. Sospese dal 277 al 369 d.C., ven- medievali si diffusero sport collegabili alle
nero definitivamente abolite dall’imperato- rivalità cittadine e destinati a diventare, ai
re Teodosio nel 393. Esistevano altri giochi nostri giorni, elemento folcloristico (ad
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