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15 La Russia
dalla Rivoluzione a Stalin
In Russia, lo stato di arretratezza delle campagne, la presenza di grandi
latifondi appartenenti alla nobiltà e lo scarso sviluppo dell’industria
impedirono la formazione di un ceto borghese-imprenditoriale e contribuirono
a mantenere le masse ai limiti della sussistenza. Le elevate perdite umane
nei primi due anni del conflitto mondiale e la drastica riduzione del tenore
di vita suscitarono un’ulteriore esasperazione. Nel marzo del 1917 (febbraio,
secondo il calendario giuliano) in seguito a violenti tumulti la dinastia zarista
fu abbattuta e sostituita da un governo liberal-democratico che promise
riforme sociali. Approfittando della debolezza del nuovo governo, che aveva
deciso di continuare il conflitto contro gli imperi centrali, Lenin, il leader
bolscevico teorico della rivoluzione del proletariato (v. cap. 13), riuscì a
radicalizzare la crisi e nel novembre (ottobre) 1917 mise in atto un colpo di
Stato che portò i bolscevichi al potere. Morto Lenin, fu Iosif Vissarionovic
Stalin, forte dei metodi dittatoriali e polizieschi ereditati dal predecessore,
a porre le basi per lo sviluppo del nuovo Stato sovietico.
La Rivoluzione di Febbraio
In Russia nel 1916 le sconfitte di guerra generarono un forte ri- L’amarezza per le
sentimento nella popolazione. Il 10 marzo (25 febbraio) 1917 a sorti della guerra
Pietrogrado si tenne un grande sciopero contro il governo cui
si unirono anche i militari chiamati a soffocarlo. Furono libera-
ti i prigionieri politici. Lo zar Nicola II aggiornò la Duma (in cui
il blocco liberale era rappresentato dal Partito dei Cadetti), che
rispose eleggendo un Comitato (governo) provvisorio proprio Governo e Soviet
mentre si costituiva il Soviet degli Operai e dei Soldati; il 15
marzo 1917, accordatisi Soviet e Comitato, fu varato un gover-
no presieduto dal principe Georgij E. L’vov di cui faceva parte Il Governo L’vov
anche Aleksandr Fëdorovic Kerenskij (1881-1970), apparte-
nente all’ala moderata del movimento socialista rivoluzionario.
La sera stessa lo zar abdicò. Numerosi soviet si formarono in
tutto il Paese, ponendosi come potere parallelo al governo prov-
visorio. In seguito a questi avvenimenti fece ritorno dal suo esi-
lio svizzero Lenin (16 aprile), leader dei bolscevichi (v. cap. 13), Lenin e le
che nelle “Tesi d’aprile” propose la cessazione immediata del- “Tesi d’aprile”
la guerra, la nazionalizzazione delle banche e della terra e il pas-
saggio del potere ai soviet (cioè la rivoluzione proletaria), in op-
posizione ai menscevichi che invece appoggiavano la conti-
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