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L’età contemporanea

                    Il 1917: l’intervento degli USA, il ritiro russo
     Gli USA in guerra  Nel 1917 gli Stati Uniti entrarono nel conflitto (6 aprile) per rea-
                    zione alla guerra sottomarina a oltranza dichiarata dai Tedeschi
     Il fronte italiano  (1 febbraio). Ma era l’Italia il nuovo fronte caldo. Gli Italiani, do-
                    po la decima battaglia dell’Isonzo (maggio-giugno 1917), con-
                    quistarono l’Ortigara (giugno) e tra agosto e ottobre l’altipiano
                    di Bainsizza (Venezia Giulia). In quei mesi si registrarono anche
                    i primi episodi di diserzione e di ammutinamento (non solo nel-
                    l’esercito italiano), come sintomo della ribellione dei soldati al-
                    le carneficine al fronte. Il 1° agosto prese posizione anche papa
                    Benedetto XV, protestando, in un’accorata nota alle potenze bel-
                    ligeranti, contro «l’inutile strage». Il 24 ottobre gli Austroungari-
     La disfatta    ci sferrarono un contrattacco che mise in pericolo il fronte ita-
     di Caporetto   liano (ritirata di Caporetto, 1-9 novembre), costringendolo ad
                    attestarsi sulla linea del Piave. Il generale Cadorna fu sostituito
     La capitolazione  da Armando Diaz. La Russia, dopo la Rivoluzione d’Ottobre (v.
     della Russia   cap. 15), si ritirò dal conflitto stipulando con l’Intesa la Pace di
     sovietica      Brest-Litovsk (3 marzo 1918) con cui rinunciava a Polonia orien-
                                                                 Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                    tale, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e Transcaucasia e ri-
                    conosceva l’indipendenza dell’Ucraina.
                    1918: l’ultimo anno di guerra
     L’offensiva tedesca  La difficile guerra di trincea, che stava mettendo a dura prova
     in Francia     gli apparati militari delle potenze europee, continuò anche nel
                    1918. Il 21 marzo il generale Ludendorff penetrò per 50 chi-
                    lometri nelle linee alleate nel settore di Amiens. Parigi era or-
                    mai a tiro delle artiglierie tedesche. Si istituì allora un comando
                    supremo unico, affidato al generale Foch, per fronteggiare la
     I decisivi attacchi  situazione. Già in aprile gli Anglo-Francesi tornarono al suc-
     alleati        cesso: il 9 fu respinta un’offensiva tedesca volta alla conquista
                    di Dunkerque e Calais; dopo una terza offensiva, iniziata il 27
                    maggio, che portò i Tedeschi sulla Marna, gli Alleati contrat-
                    taccarono (18 agosto-26 settembre) fino a riottenere il con-
                    trollo su tutta la Francia e il Belgio. Intanto in Germania e in
                    Austria si susseguivano episodi di rivolta nell’esercito e nella
                    popolazione civile. Tumulti rivoluzionari di carattere sociali-
                    sta scoppiarono a Monaco, a Vienna, a Praga, a Budapest, met-
                    tendo in gravi difficoltà gli imperi tedesco e austriaco. In Ger-
                    mania il governo socialdemocratico annunciò l’abdicazione di
                    Guglielmo II (9 novembre) e aprì le trattative di pace. L’11 no-
     Gli armistizi  vembre fu firmato l’armistizio di Compiègne tra la Germania
                    e le potenze dell’Intesa. Sul fronte italiano anche gli Austriaci
                    cedettero. Il 29 ottobre gli Italiani sfondarono le linee au-
                    striache a Vittorio Veneto e avanzarono in Cadore, il 3 no-
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