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      13      Il mondo alla vigilia della

              Prima Guerra Mondiale



      All’inizio del XX secolo la politica imperialistica delle grandi potenze
      e le nuove rivendicazioni nazionalistiche acuirono le tensioni in Europa, Asia
      e Africa. Le conquiste coloniali, l’espansione industriale e il crescente
      potere dei grandi gruppi capitalistici fecero da volano a una corsa agli
      armamenti che interessò, con modalità diverse, tutti i Paesi industrializzati.
      Un ruolo di primo piano svolsero da un lato la Germania (che, giunta per
      ultima sul palcoscenico internazionale, nutriva ambizioni da grande potenza),
      e dall’altro l’Inghilterra e la Francia. Tutti i contrasti che videro coinvolte
      questi tre Paesi si risolsero con il successo politico di Parigi e Londra
      e lo scacco diplomatico di Berlino: il susseguirsi delle sconfitte alimentò
      i rancori della classe dirigente tedesca, che si sentiva sempre più isolata
      in Europa. Trascorso il primo decennio del secolo, un’altro focolaio
      di crisi si aprì con lo sgretolamento dell’Impero ottomano, in seguito
      alla Guerra italo-turca per la Libia e a due conflitti che ridisegnarono
      gli equilibri nella penisola balcanica.

      1906-1914: Inghilterra e Francia
      In Inghilterra, dove dal 1906 era comparso sulla scena politica  L’Inghilterra
      il Partito Laburista, i governi liberali Henry Campbell-Banner-
      man (1905-08) e di Herbert Henry Asquith (1908-16) vararono
      importanti riforme sociali (progressività delle imposte, pensio-
      ni di vecchiaia) e militari. Di fronte allo sviluppo industriale te-
      desco, l’economia inglese entrò in una crisi che fece sentire i
      suoi effetti sulle masse di lavoratori. In Francia, chiuso l’affai-  La Francia
      re Dreyfus, si diffuse un forte spirito repubblicano e anticleri-
      cale. Durante il gabinetto presieduto dal radicale Émile Com-
      bes (1902-05), si giunse alla separazione tra Stato e Chiesa
      (1905). Questo processo di laicizzazione godette anche del-
      l’appoggio dei diversi gruppi socialisti che, dopo il Congresso
      di Amsterdam della Seconda Internazionale (1904), si erano fu-
      si in un unico partito (SFIO), guidato da Jean Jaurès (1859-
      1914). I governi presieduti da Georges Clemenceau (1906-09),
      radicale moderato, e da Aristide Briand (1909-11), socialista
      moderato, affrontarono agitazioni operaie coordinate dai sin-
      dacalisti rivoluzionari e dalla CGT, iniziate nel 1906. Nel 1913 fu
      eletto presidente della repubblica Raymond Poincaré (1860-
      1934), artefice di una politica di riarmo in funzione antitedesca.
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