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L’età contemporanea       Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                       SCHEMA RIASSUNTIVO

      1861-1876     L’Italia unita (26 milioni di abitanti) ha molti problemi. Bilancio dello Stato defici-
                    tario, analfabetismo (78% della popolazione), arretratezza del Meridione (‘61-’65:
                    brigantaggio), ferrovie limitate (2500 km). È da completare l’unificazione territo-
                    riale (Veneto e Roma). Il Parlamento è diviso in Destra (Cavour e i suoi simpatiz-
                    zanti) e Sinistra (esponenti legati alle correnti democratiche del Risorgimento).
                    Morto Cavour (6 giugno ’61) si succedono governi di Destra. Inasprimento fi-
                    scale, estensione a tutto il Regno dello Statuto Albertino, unificazione degli ap-
                    parati amministrativi, finanziari, monetari, doganali. Potenziamento delle ferrovie
                    (8100 km nel 1876). 1862: primo tentativo di annessione del Veneto (Garibaldi
                    fermato da Rattazzi dopo le pressioni di Napoleone III), quindi di Roma (29 ago-
                    sto: Aspromonte). 1864: Convenzione di settembre: annunciato lo spostamen-
                    to della capitale a Firenze (1865). 1866: alleanza con la Prussia contro l’Austria
                    e Terza Guerra d’Indipendenza vinta grazie ai Prussiani. 3 ottobre: la Pace di Vien-
                    na porta all’Italia il Veneto. 1867: nuovo fallimentare tentativo garibaldino per li-
                    berare Roma (Villa Glori e Mentana). 20 settembre 1870: allontanatisi i France-
                    si (Guerra franco-prussiana), Roma viene conquistata. Maggio 1871: Legge del-
                    le Guarentigie per i rapporti Stato-Chiesa. 1874: Pio IX emana il Non expedit.
      1876-1913     Agostino Depretis uomo nuovo della Sinistra al governo. Riforma per l’istruzio-
                    ne obbligatoria (1877) ed elettorale (1882). Abolizione della tassa sul macina-
                    to (1879). Inizia la sfortunata politica coloniale: nel gennaio 1887 gli Etiopici mas-
                    sacrano a Dogali 500 italiani. 29 luglio: morte di Depretis. Il governo a Francesco
                    Crispi, nazionalista, ammiratore di Bismarck. 1888: guerra commerciale alla Fran-
                    cia. Leggi sulla sanità pubblica (1888) e Codice penale Zanardelli (1889). 2 mag-
                    gio 1889: Trattato di Uccialli con l’Etiopia. L’Eritrea ufficialmente colonia (1890).
                    1891: Crispi si dimette. 1992: nasce a opera di Turati il PSI (Congresso di Geno-
                    va). 1892-93: primo governo Giolitti. Fasci siciliani: non intervento governativo.
                    Scandalo della Banca Romana e dimissioni di Giolitti. Torna Crispi (1893): re-
                    presione dei Fasci siciliani. 1896: dopo la sconfitta di Adua a opera degli Etiopici
                    Crispi si dimette. 1898: Milano, moti per il carovita; Bava Beccaris spara sulla
                    folla (80 morti); arresti. 1899: il primo ministro Pelloux presenta progetti di legge
                    antiliberali. Alle elezioni di giugno affermazione della Sinistra. Forte ripresa indu-
                    striale. Dal 1903 governi Giolitti (fino al 1914). Progressi in tutti i campi, migliora-
                    menti della legislazione sociale. 1906: nazionalizzazione delle ferrovie. 1909-11:
                    Guerra di Libia. 1912: suffragio universale maschile. 1913: le polemiche per il
                    Patto Gentiloni (sostegno cattolico alle elezioni) inducono Giolitti a dimettersi.















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