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9 - I movimenti socialisti


        I PARTITI SOCIALISTI
        I partiti socialisti nazionali iniziarono a  non furono immuni dal socialismo; tut-
        diffondersi a partire dal 1875, quando,  tavia, essi mirarono a realizzarlo attra-
        in Germania nacque il  Partito Social-  verso un percorso diverso da quello se-
        democratico Tedesco (SPD, congresso  guito nel resto d’Europa. La via inglese
        di Gotha). Molto importanti furono an-  al socialismo fu aperta nel 1883, quan-
        che il Partito Operaio Francese (1880),  do venne fondata la Fabian Society. Es-
        il  Partito Operaio Italiano (1882) se-  sa era sostenitrice di un gradualismo
        guito, dieci anni dopo, dal Partito So-  riformistico (da cui il nome, a ricordo del
        cialista Italiano (1892, Congresso di  console romano Fabio Massimo, detto il
        Genova) e dal Partito Operaio Social-  Temporeggiatore). Il suo programma
        democratico Russo (1898). Prendendo  comprendeva le otto ore lavorative, l’e-
        spunto dalla socialdemocrazia tedesca,  quiparazione salariale di uomini e don-
        si diedero solide organizzazioni (sempre  ne, la limitazione del lavoro giovanile.
        imitate da tutti i partiti formatisi in se-  Ebbe un ruolo determinante nella na-
        guito). Anche in lnghilterra i lavoratori  scita del Partito Laburista (1906).

      ciare nella rivoluzione proletaria. Essa, per eliminare il pro- La rivoluzione
      fitto, avrebbe puntato ad abolire la proprietà privata degli ap- proletaria
      parati produttivi.
      La Prima e la Seconda Internazionale
      Mentre fiorivano in Europa le teorie socialiste, nascevano nuo-
      ve importanti organizzazioni in difesa dei lavoratori non più
      limitate agli ambiti nazionali. Il 28 settembre 1864 a Londra fu
      fondata l’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL) me-
      glio nota come Prima Internazionale. In essa confluirono mol- La Prima
      teplici tendenze: dai mazziniani italiani ai seguaci di Blanqui Internazionale
      e Proudhon, agli anarchici, ai sindacalisti inglesi. Estensore del
      programma e dello statuto dell’Associazione fu Marx: i lavo-
      ratori dovevano liberarsi da soli dal giogo padronale, impa-
      dronirsi dei mezzi di produzione e dar vita a una collabora-
      zione internazionale contro la guerra. Dopo un primo con-
      trasto tra marxisti e proudhoniani, risoltosi a favore dei primi
      nel 1871 (Congresso di Basilea), l’Internazionale entrò in cri- Contrasti tra
      si a causa della violenta polemica tra marxisti e anarchici di marxisti e anarchici
      Bakunin. I seguaci del russo, contrariamente ai marxisti, rite-
      nevano che il nemico da sconfiggere fosse lo Stato e non il ca-
      pitalismo. Vi fu una scissione nell’Internazionale che ne pro-
      vocò l’indebolimento: nel 1876, al Congresso di Philadelphia,
      fu infatti sciolta. La Seconda Internazionale, fondata a Parigi La Seconda
      nel 1889, restò una sorta di libera federazione tra gli autono- Internazionale
      mi gruppi socialisti nazionali. Essa auspicava la formazione di
      veri partiti socialisti nei singoli Paesi non legati in alcun mo-
      do alla borghesia.
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