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7 - Modernizzazione ed esordi imperialistici del Giappone
I SAMURAI
I samurai (dal giapponese samurau, es- colta e di custode della tradizione. Nel
sere al servizio di qualcuno) erano i 1871, durante la febbrile fase di moder-
guerrieri del periodo feudale giappone- nizzazione del Paese, la classe dei Sa-
se. Essi si svilupparono a partire dal IX murai fu abolita per legge, ma continuò
secolo. Educati alla disciplina, all’onore a esprimere parte della dirigenza politica
e alla lealtà, secondo un rigido codice giapponese. Nell’era Meiji, a coloro che
etico, furono in un primo periodo al ser- un tempo erano stati veri “modelli” per
vizio dei daimyo; con il tempo, tuttavia, ogni guerriero, fu impedito il possesso
divennero una vera e propria élite bu- delle armi e fu sottratta ogni rendita. In
rocratico-amministrativa che, a partire attesa dell’estinzione naturale della loro
dalla fine del XVI secolo, accentuò la “casta”, ai samurai fu assegnata una pen-
propria caratteristica di classe politica sione statale.
verno favorì i giovani dalle doti più spiccate inviandoli in Eu-
ropa per studiare materie tecnico-scientifiche, amministrative,
giuridiche e militari; d’altro canto furono chiamati in Giappo-
ne tecnici ed economisti occidentali affinché ponessero le ba-
si per la costruzione di una moderna rete di trasporto ferro-
viario e di comunicazione telegrafica, per potenziare l’industria
e porre le basi del sistema bancario. Lo sviluppo industriale fu Controllo statale
gestito prevalentemente dallo Stato, unica forza economica in dell’industria
grado di garantire commesse continuative agli insediamenti
produttivi. Naturalmente, essendo il governo interessato al po-
tenziamento dell’apparato militare, fu l’industria bellica a ri-
sentire dei maggiori benefici. Una forte opera di modernizza-
zione fu avviata anche in agricoltura: il settore fece registrare
un consistente incremento dei raccolti.
■ Il Giappone negli ultimi anni del XIX secolo
Furono proprio i capitali prodotti dall’agricoltura a favorire una
progressiva privatizzazione dell’industria a partire dagli anni ’80.
Come nel mondo occidentale nacquero i trusts, così nell’Im-
pero del Sol Levante furono creati gli zaibatsu con caratteristi-
che simili. Le ferrovie (gestite soprattutto da compagnie priva-
te) nel 1895 toccavano i 3400 chilometri. Lo Stato potenziò l’e-
sercito riformandolo secondo il modello prussiano (1878). Ac-
canto a tutto ciò fu attuata un’opera di adeguamento dell’as- Riforme politiche
setto politico: l’11 febbraio 1889, l’imperatore concesse una Co-
stituzione che rese il governo responsabile di fronte alla sua
persona. Un Parlamento, suddiviso in Camera Alta (i cui mem-
bri erano scelti dall’imperatore) e Camera Bassa (eletta su ba-
se ristretta) ebbe esclusivamente ruolo consultivo. Ormai “gran-
de potenza”, il Giappone iniziò a nutrire ambizioni imperiali-
stiche. Ne risultò un crescente interesse per la Corea, in quel
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