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     Il Medioevo

                    berò riconducendolo a Roma dove morì qualche tempo dopo.
                    Filippo il Bello fu il primo sovrano a rifiutare la subordinazione
                    all’autorità pontificia e a pretendere la propria legittimità al di
     Il Papato avignonese  fuori dell’investitura sacrale. Con l’elezione di Clemente V, già
                    arcivescovo di Bordeaux, la sede pontificia fu trasferita ad Avi-
     La soppressione  gnone dove rimase fino al 1377. Filippo e Clemente furono an-
     dell’Ordine    che i responsabili della soppressione dell’Ordine dei Templa-
     dei Templari   ri (1312), accusato di eresia. A Roma nel frattempo, in assenza
                    del papa, un giovane popolano, Cola di Rienzo, si fece procla-
     L’“avventura”   mare Tribuno della Repubblica romana per grazia di Nostro
     di Cola di Rienzo  Signore Gesù Cristo (1347), intendendo così restaurare la re-
                    pubblica a Roma. Il suo progetto fu sfruttato da papa Clemen-
                    te VI al fine di ripristinare la propria autorità su Roma; ma l’au-
                    toritarismo del regime instaurato fu fatale a Cola di Rienzo che
                    venne ucciso durante un tumulto popolare.
     La crisi della Chiesa:  La Chiesa dovette affrontare un’altra grave crisi quando nel
     lo scisma      1378, in un clima di disordine, furono eletti contemporanea-
     d’Occidente    mente due papi, Urbano VI che fissò la propria sede a Roma e
                    Clemente VII che la fissò ad Avignone. Questa situazione (sci-
                    sma d’Occidente) si protrasse con i loro successori fino al 1417
                    quando l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo radunò a Co-
                    stanza tutti i vescovi che elessero un unico papa, Martino V.
                    Anche l’Impero attraversava un periodo di crisi. Un tentativo di
                    restaurare l’antico prestigio tradizionale venne da Enrico VII di
                    Lussemburgo, esaltato da Dante, e poi, con intenti ideologici
     Ludovico il Bavaro   di segno opposto, da Ludovico il Bavaro. Questi, in contrasto
     e Carlo IV:    col papa Giovanni XXII dal quale fu scomunicato, scese in Ita-
     la regolazione  lia nel 1327 e fu incoronato dall’antipapa Niccolò V, da lui stes-
     dell’elezione  so insediato al soglio. Poi fece stabilire dagli elettori imperiali
     imperiale      (1338) che l’elezione a re di Germania avrebbe comportato au-
                    tomaticamente l’assunzione del titolo imperiale senza incoro-
                    nazione da parte del papa (prendendo spunto dalle tesi di Mar-
                    silio da Padova). Nel 1356 l’imperatore Carlo IV regolò l’ele-
                    zione imperiale con la “Bolla d’oro”, stabilendo che essa fosse
                    affidata a un collegio di tre ecclesiastici e quattro laici. Tramon-
                    tava così l’universalità dell’Impero e con essa in parte anche
                    quella della Chiesa.
                    Le grandi monarchie: la Francia
     I Capetingi    Il processo accentratore fu avviato in Francia da Ugo Capeto,
     e il consolidamento  capostipite della dinastia capetingia. La resistenza delle grandi
     della monarchia  famiglie feudali fu fiaccata da Luigi VI (1108-1137) che si alleò
                    con i contadini e i ceti borghesi. Filippo II Augusto (1180-1233)
                    creò le prime strutture burocratiche (i baglivi o siniscalchi, fun-
                    zionari esperti di legge e amministrazione che svolgevano il ruo-
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