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Il Medioevo                             Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                    che affiancarono e poi sostituirono i magistrati precedenti. Nel
                    1292 gli Ordinamenti di giustizia, voluti da Giano della Bella,
                    esclusero i magnati dal governo riservando le magistrature e i
                    consigli solo agli appartenenti alle arti minori o mediane. In se-
                    guito fu concesso ai magnati di partecipare all’amministrazio-
                    ne cittadina purché si iscrivessero a un’arte (fu il caso di Dan-
                    te Alighieri che si iscrisse all’arte dei medici e speziali). Tra il
                    XIII e il XIV sec. i regimi signorili furono soltanto transitori, di-
                    versamente da quanto avverrà con la famiglia Medici nel XV sec.

                    ■ Venezia
                    Diversamente che a Firenze, a Venezia le arti non ebbero mai
                    funzione politica; inoltre non era mai esistita nemmeno una no-
                    biltà feudale che potesse contrastare i mercanti. Il problema dei
                    mercanti veneziani fu quello di limitare i poteri del doge, ma-
                    gistrato di origine bizantina, e nello stesso tempo di impedire
                    l’ascesa di nuove classi. Dopo aver creato organi che limitava-
                    no il potere del doge ed eliminato l’assemblea popolare, nel
     La “serrata del  1297 (la cosiddetta “serrata del Maggior Consiglio”) fu stabilito
     Maggior Consiglio”   che potessero fare parte del Maggior Consiglio (l’organo che
     e il potere dei  dal 1172 eleggeva il doge e aveva funzioni legislative) solo co-
     mercanti veneziani  loro che vi avevano fatto parte negli ultimi quattro anni o ap-
                    partenessero a famiglie i cui membri ne avessero fatto parte
                    (l’aggregazione di nuove famiglie fu permessa secondo rigide
                    norme di procedura). Due tentativi di instaurare la Signoria fu-
                    rono facilmente stroncati e si istituì il “Consiglio dei Dieci”, col
                    compito di prevenire ogni attentato all’oligarchia.
                    ■ Altre Signorie
     Le maggiori Signorie  Nelle altre città italiane alcune Signorie si formarono su base
     italiane       podestarile, altre come vicariato imperiale, altre ancora per de-
                    dizione a un signore forestiero. Le principali sorsero a Verona
                    (Della Scala), a Padova (Da Carrara), a Ferrara (D’Este), a Man-
                    tova (Gonzaga), a Treviso (Da Camino), a Ravenna (Da Polen-
                    ta), a Urbino (Da Montefeltro).

                    L’Italia del Trecento
     L’espansione   Nella prima metà del XIV sec. cominciò l’espansionismo della
     dei Visconti   Signoria viscontea. Dopo la lotta contro Mastino della Scala i Vi-
                    sconti ottennero Brescia che si aggiunse ai domini su Como,
                    Vercelli, Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Crema e Bergamo. Gio-
                    vanni Visconti (1349-1354) si impadronì di Parma, Alessandria,
                    Tortona, Bologna e Genova. I suoi nipoti Galeazzo, Bernabò e
                    Matteo persero Genova e Bologna. Nel corso del XIV sec. Fi-
                    renze fu invece percorsa da lotte intestine tra famiglie rivali, or-
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