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6 - Il feudalesimo


        LA CAVALLERIA
        Fin dall’Alto Medioevo si formò una ca-  mento verso le dame dell’aristocrazia
        sta militare di cavalieri, combattenti che  (ancor oggi per indicare l’atteggiamento
        potevano disporre a proprie spese di un  cortese verso le donne si usa il termine
        cavallo e dell’armatura. Essi avevano il  “cavaliere”). Questa stilizzazione dell’i-
        compito di aiutare il principe, a cui era-  deale cavalleresco si manifestò nella
        no legati da vincoli di vassallaggio, nella  pratica dei tornei (combattimenti simu-
        difesa dei deboli. Nella Francia del XII  lati, regolati da norme rigorose) e nella
        sec. fiorì nelle corti dei grandi signori feu-  fioritura dell’amor cortese in tutte le cor-
        dali un’etica cavalleresca che esaltava  ti europee. Con l’ascesa delle monarchie
        le virtù della lealtà verso il proprio si-  nazionali l’appartenenza alla cavalleria
        gnore e gli altri cavalieri, oltre a valori  diventò segno di un particolare rappor-
        quali la prodezza (coraggio e capacità  to di benevolenza tra cavaliere e autorità
        di maneggiare le armi), la generosità (in-  dello Stato, che si traduceva nel conferi-
        tesa come disinteresse per la ricchezza)  mento di una decorazione e del titolo di
        e la cortesia, cioè la capacità di attenersi  cavaliere (con un’accezione mantenuta
        a un particolare codice di comporta-  sino a oggi).
      spesso erano confiscate alla Chiesa. Carlo Martello e i suoi suc-
      cessori si impadronirono di molti territori ecclesiastici ma do-
      vettero cambiare rotta quando si trovarono ad avere bisogno
      dell’appoggio della Chiesa franca. Le terre cominciarono a es-
      sere concesse secondo un tipo di contratto detto precaria. Es- Le terre sottratte
      so corrispondeva alla concessione di una terra in usufrutto die- alla Chiesa:
      tro richiesta formulata in una lettera di preghiera (epistula pre- l’epistula precaria
      caria), in cui era implicita la corresponsione di un censo, spes-
      so sostituito dalla prestazione di un servizio. Da questa usanza
      derivò anche l’uso del termine beneficium per indicare il bene
      concesso in usufrutto (più tardi si userà il termine feudum di
      origine franca). Il terzo elemento costitutivo del feudalesimo fu
      l’immunità. Nel diritto romano l’immunitas era l’esenzione dal L’immunità
      pagamento di alcune tasse personali o patrimoniali, concesso nel diritto romano
      per certi tipi di beni e solo a certe categorie di persone. Già nel-
      l’ultimo periodo dell’Impero l’esenzione aveva perso il suo ca-
      rattere fiscale; con l’immunità venivano delegate a determina-
      te persone alcune funzioni amministrative ed esattive. Fu que- L’immunità
      sta forma di immunità a prevalere nel Medioevo. Il titolare di medievale
      un feudo cominciò a essere titolare anche di funzioni pubbli-
      che; le relazioni feudali assunsero l’aspetto di un’amministra-
      zione politica. Carlo Magno affidò molti territori (marche e con- Il decentramento
      tee) a marchesi e conti, per facilitare, con questo decentra- dell’amministrazione
      mento, l’amministrazione stessa dell’immenso Impero. Allo nell’Impero
      stesso modo, assunsero analoghe funzioni di governo nelle lo- di Carlo Magno
      ro terre anche vescovi e abati, estendendo il sistema feudale an-
      che alla Chiesa. Sotto i successori di Carlo il decentramento si L’autonomia
      tramutò in autonomia. I signori si prendevano libertà sempre dei signori
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