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6 - Il feudalesimo
care rifugio presso i castelli dei signori che divennero così il cuo- I castelli, cuore
re della vita civile ed economica del feudo. Nei secc. X e XI (cro- della vita civile
nologicamente definiti “prima età feudale”) l’ereditarietà delle
funzioni pubbliche aveva ormai di fatto neutralizzato il potere La prima età feudale
del re sui territori da lui formalmente dominati ma concessi in
feudo. Anche gli imperatori delle case di Sassonia e di Franco-
nia, quando concedevano a laici ed ecclesiastici privilegi o im-
munità, si limitavano a sanzionare situazioni di fatto, indipen-
denti dalla loro volontà. Nel 1037 la Constitutio de feudis del- La Constitutio
l’imperatore Corrado II il Salico sancì l’ereditarietà anche dei de feudis sancisce
feudi minori, per tentare di indebolire la potenza dei vassalli l’ereditarietà anche
maggiori, ormai totalmente sfuggiti a ogni controllo. Anche la per i feudi minori
Chiesa, nella seconda metà del XII sec., con la riforma di Gre-
gorio VII cercò di imporre il controllo del Papato su diocesi e
abbazie, sottraendole alla pratica diffusa di considerarle bene-
fici feudali. Alla prima età feudale seguì, dal XII sec., il periodo Il feudalesimo
del feudalesimo classico (o seconda età feudale), in cui vassal- classico
laggio e feudo furono organizzati in un ordinamento compiu-
tamente formalizzato e basato su raccolte sistematiche di con-
suetudini e leggi feudali. Tale fenomeno interessò in modo par-
ticolare i regni normanni d’Inghilterra e del sud Italia, i princi-
pati franco-latini d’Oriente, il Regno di Francia dei Capetingi e
i principati tedeschi. Al potere del sovrano si affiancava il pote-
re dei singoli feudatari, tendenza che cominciò a essere tem-
perata dalla sempre più crescente capacità delle nascenti mo-
narchie nazionali di impedire il formarsi di nuovi nuclei auto-
nomi di potere e di imporsi ai potentati feudali già esistenti.
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