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Il Medioevo
gevano funzioni amministrative, come la riscossione delle im-
poste, giudiziarie e militari (in quest’ultimo caso reclutavano
I missi dominici uomini per l’esercito, funzione definita eribanno). Il compito
controllano l’operato di controllare l’operato di conti e marchesi fu affidato ai missi
di conti e marchesi dominici (“messi del Signore”, dell’imperatore), nominati in
coppia, un laico e un ecclesiastico. Il potere centrale era costi-
Il palatium tuito dal palatium (palazzo), cioè dal sovrano e dalla sua corte
e l’importanza di cavalieri e chierici, senza che vi fosse una capitale fissa, an-
della cancelleria che se Carlo privilegiò Aquisgrana. All’interno del palatium ave-
va estrema importanza la cancelleria, retta da un chierico che
compilava atti legislativi, curava gli archivi di Stato e si occupa-
va di affari ecclesiastici. Le leggi emanate dal palatium avevano
I capitolari: le leggi valore su tutto il territorio ed erano dette capitolari, poiché re-
dell’Impero datte in brevi paragrafi; spesso più che vere e proprie ordinan-
ze erano piani di sviluppo e programmi governativi. Il capitola-
re di Sassonia dettava le norme di sottomissione dei Sassoni;
quello detto de villis regolò la conduzione delle aziende agri-
Il capitolare cole del Regno; il capitolare di Quierzy emanato da Carlo il Cal-
di Quierzy sancisce vo nell’877 riconobbe l’ereditarietà delle contee (fino ad allora
l’ereditarietà il territorio dato in beneficio doveva infatti essere restituito al
dei feudi maggiori benefattore quando il beneficiario fosse morto). Due volte l’an-
no i grandi dell’Impero si riunivano in assemblee dette placita
La politica religiosa nel corso delle quali venivano emanati i capitolari. In campo re-
di Carlo ligioso, Carlo costituì nuove circoscrizioni metropolitane, con-
vocò sinodi, promosse la vita monastica accordando benefici ai
monasteri, intervenne nelle nomine dei vescovi che sottopose
al controllo dei missi dominici.
■ La “rinascita carolingia”
La corte dell’Impero fu anche promotrice di una rinascita cul-
L’incremento turale, incrementando l’istruzione e raccogliendo attorno a sé,
dell’istruzione nella Schola Palatina, i maggiori intellettuali del tempo, tra cui
e la Schola Palatina Paolo Diacono, Alcuino, Rabano Mauro, Teodolfo d’Orléans,
Giovanni Scoto Eriugena, autori di opere di carattere religioso
e teologico.
■ La dissoluzione dell’Impero
Alla morte di Carlo Magno nell’814, gli succedette l’unico figlio
Ludovico il Pio: rimasto in vita, Ludovico il Pio, che rinunciò ai titoli di re dei
l’Ordinatio Imperii Franchi e dei Longobardi, riunendoli nell’unico titolo di impe-
e il progetto di ratore. Nell’817 emanò l’Ordinatio Imperii con cui tolse auto-
divisione dell’Impero nomia al Regno Longobardo che da allora si chiamò Regnum
Italiae. Ludovico progettò di dividere l’Impero tra i figli: a Lu-
dovico sarebbe toccata la Germania (per questo fu detto Ger-
manico), a Lotario, insieme al titolo imperiale, i territori com-
presi tra il mare del Nord, il Tirreno e l’Adriatico, a Carlo il Cal-
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