Page 140 - Storia Tutto
P. 140

Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
Copyright 2011 De Agostini, Novara
                                 5 - L’Europa carolingia e il Sacro Romano Impero


       LA NUOVA SCRITTURA
       Particolare importanza in campo cultu-  piccolo formato, con lettere di forma ar-
       rale ebbe la copiatura di antichi testi, so-  rotondata, staccate tra di loro e ben vi-
       prattutto religiosi, a cui si accompagnò  sibili, quindi chiaramente leggibili. La mi-
       una riforma della scrittura. Secondo il  nuscola carolina (così fu chiamata) ave-
       programma di Carlo Magno, avrebbe do-  va enormi vantaggi, tali da farla adottare
       vuto sorgere una scuola in ogni diocesi  dagli stampatori del XVI sec. I manoscritti
       e quindi sarebbero stati necessari molti  venivano spesso ornati in modo lussuo-
       più libri. Le officine in cui si copiavano i  so, così che solo i più ricchi se li pote-
       testi (scriptoria) lavorarono intensamen-  vano permettere. Non furono quindi un
       te in quel periodo. Furono chiamati de-  mezzo di divulgazione della cultura, ma
       gli specialisti della calligrafia, l’arte della  solo di conservazione di testi classici e
       scrittura fu rivoluzionata: si cercò di an-  cristiani a favore di una ristretta cerchia
       dare nella direzione di una scrittura di  di persone.

      vo i territori occidentali. Nell’842 Ludovico e Carlo strinsero a Il giuramento
      Strasburgo un patto d’alleanza contro il fratello, giurando in di Strasburgo
      francese e in lingua germanica affinché entrambe le popolazio-
      ni da loro guidate lo capissero. Con il Trattato di Verdun del- Il trattato di Verdun
      l’843, Lotario accettò la spartizione di fatto dell’Impero. Nei e la divisione
      quarant’anni seguenti i monarchi carolingi entrarono spesso in dell’Impero
      conflitto tra loro. Il potere imperiale passò da Lotario al figlio
      Ludovico II, che combatté in Italia contro il Ducato di Bene-
      vento e i Saraceni, e poi a Carlo il Calvo. La crisi dell’Impero, La crisi dell’Impero
      già fiaccato dalle tendenze centrifughe delle forze aristocrati-
      che, i cui possedimenti maggiori erano diventati ereditari, fu ac-
      celerata dall’invasione di Normanni, Magiari e Saraceni che sac-
      cheggiarono intere regioni. Nell’884, Carlo il Grosso, figlio di
      Ludovico il Germanico, riunificò tutti i territori imperiali, ma la
      rinnovata unità ebbe breve vita. Non essendo riuscito a far fron- La deposizione
      te a una nuova incursione normanna, Carlo fu deposto (887). di Carlo il Grosso
      Arnolfo, suo nipote, divenne re di Germania, il conte Eude re
      di Francia; in Italia il potere fu conteso tra Berengario, marchese La dinastia dei
      del Friuli, e Guido, duca di Spoleto. In Francia prenderà ben Capetingi in Francia
      presto il potere la dinastia dei Capetingi, mentre Arnolfo, sce- e la dignità imperiale
      so in Italia per essere incoronato, unì la dignità imperiale alla unita alla Corona
      Corona di Germania.                            di Germania










                                                                 139
   135   136   137   138   139   140   141   142   143   144   145