Page 95 - Storia della Russia
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Elisabetta, Pietro III, era un suo fervente ammiratore: Pietro si ritirò immediatamente dalla
        guerra,  restituì  le  terre  conquistate  e  strinse  un’alleanza  con  la  Prussia.  Salita  al  trono,
        Caterina II ripudiò le azioni di Pietro, ma ancora debole nel suo ruolo e con la nazione
        esausta, non riprese le ostilità: la guerra finì ufficialmente con il trattato di Hubertusberg
        del 1763.

           La sempre maggior considerazione della Russia a livello europeo dopo l’annientamento
        della Svezia rispecchiava l’affermarsi della sua forza militare e anche alcuni cambiamenti
        nell’equilibrio  tra  le  potenze:  la  Russia  avanzò  così  tanto  proprio  perché  altri  stati  non
        riuscirono  a  evitarlo.  I  francesi  furono  spesso  distratti  da  altre  questioni  e  gli  Asburgo
        considerarono la Russia un utile alleato. La genialità di Carlo XII aveva fatto dimenticare
        che  una  Svezia  troppo  estesa  non  aveva  le  risorse  per  mantenere  la  sua  posizione  di
        dominio  nella  regione.  La  Polonia  aveva  gradualmente  perso  terreno  a  livello
        internazionale e nel 1717 i dissensi tra la corona e la nobiltà che seguirono le sconfitte di

        Federico  Augusto  permisero  alla  Russia  di  controllarne  completamente  gli  affari.  La
        potenza ottomana aveva raggiunto il suo culmine nel 1683; come Pietro aveva scoperto a
        sue spese, era ancora temibile, ma cominciò a tramontare quando gli ottomani, e i loro
        vassalli tatari, non riuscirono a stare al passo con le innovazioni in campo militare. Le
        altre  potenze  emergenti,  vale  a  dire  Prussia  e  Inghilterra,  avevano  tutto  l’interesse
        (rispettivamente  geopolitico  e  commerciale)  a  mantenere  buoni  rapporti  con  il  nuovo
        gigante del nord. Negli anni che seguirono la morte di Pietro il Grande, la Russia si era
        inserita sempre di più nella politica europea, ma le guerre degli anni Trenta e Quaranta del
        Settecento, pur coronate da qualche successo, non avevano avuto l’impatto della Grande
        guerra del nord. La Guerra dei sette anni, invece, nonostante il finale in sordina per la
        Russia, aveva di nuovo messo in risalto, al di là di ogni ragionevole dubbio, la potenza
        militare del nuovo impero.
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