Page 41 - Storia della Russia
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La corte e l’esercito moscoviti

        La  corte  moscovita,  composta  da  un  ristretto  numero  di  famiglie  o  clan,  costituiva  il
        nucleo  delle  forze  armate  del  principe,  ne  formava  il  consiglio  e  forniva  i  membri
        dell’amministrazione. Le famiglie più importanti si contraddistinguevano per il rango di
        boiari,  di  solito  detenuto  a  vita  dai  membri  maschi  del  clan.  Il  titolo  si  trasmetteva
        all’interno della famiglia per anzianità, ma era prerogativa del principe nominare nuovi
        boiari:  erano  i  suoi  consiglieri  e  occupavano  le  più  alte  cariche  dell’esercito  e

        dell’amministrazione.  Il  Consiglio  dei  boiari  (o  Duma,  come  l’hanno  chiamata  alcuni
        studiosi) nacque in quest’epoca. Formato all’inizio da un numero ristretto di membri, con
        l’accrescersi della Moscovia e delle sue funzioni amministrative si ampliò cominciando a
        comprendere  anche  «ranghi  della  Duma»  inferiori  a  quello  di  boiaro  (okol’ničij,
        «sottoboiaro»; dumnyj dvorjanin, «gentiluomo di corte», e altri). Il principe era tenuto a
        consultare i boiari, ed era compito dei suoi consiglieri confermare e convalidare decisioni
        e decreti. Se lo dvor (la corte) era stato sufficiente per amministrare il principato di Mosca
        sotto  il  dominio  mongolo,  l’indipendenza  e  l’egemonia  della  Moscovia,  nonché  la  sua
        espansione  territoriale,  si  consolidarono  solo  con  un  radicale  mutamento
        dell’organizzazione interna e delle forze militari. Sostiene Marshall Poe: «Quello che nel
        1450 era un piccolo gruppo di soldati posto a difesa delle foreste e delle vie commerciali
        della Rus’ nordorientale, nel 1650 si era trasformato in un vasto sistema amministrativo
        che  controllava  un  impero  enorme».  Con  il  crescente  bisogno  di  un’amministrazione
        alfabetizzata  si  resero  necessari  impiegati  e  scrivani  statali,  ma  i  moscoviti  in  generale
        erano e rimasero per la maggior parte analfabeti. All’inizio il governo locale e regionale fu
        affidato a singoli amministratori: il principe nominava i governatori militari e civili, con

        ampi poteri e funzioni, che dovevano mantenersi attraverso doni e tributi da parte della
        popolazione locale (il cosiddetto kormlenie, «nutrimento»; per impedire uno sfruttamento
        eccessivo  vigeva  un  sistema  di  rotazione  dei  funzionari).  Nel  1500  la  Moscovia  aveva
        quindici  governatori  civili  (namestniki)  e  circa  cento  volosteli  o  governatori  rurali  con
        potere a livello locale.

           Intanto, l’affermarsi di Mosca sui suoi rivali favorì l’allargamento delle forze armate:
        entrarono a far parte della corte del principe membri del seguito di nemici sconfitti, vicini
        neutrali  e  principi  alleati  finiti  in  miseria,  che  col  tempo  andarono  a  formare  un  corpo
        militare  a  sé  stante,  con  una  propria  organizzazione.  Con  l’ascesa  di  Mosca,  inoltre,
        sempre più soldati volevano mettersi al suo servizio. Boiari e servitori russi, che godevano
        dell’antico diritto di scegliersi il principe cui obbedire, potevano spostarsi liberamente da
        una corte rjurikide a un’altra. Nuovi servitori giunsero anche dalla Lituania (e da zone
        ancor più occidentali) e dai khanati tatari. Una notevole quantità di nobili tatari si mise al
        servizio di Mosca durante il XV e il XVI secolo: a Mosca i ranghi principeschi o cingisidi
        erano rispettati e tenuti in grande considerazione, e nel XVII secolo, tra i maggiori clan
        russi circa il 17% aveva discendenze tatare. Gli alleati tatari di Mosca, in particolare il

        khan  di  Kasimov,  rafforzarono  ulteriormente  un  esercito  moscovita  che  si  ingrandiva
        sempre di più reclutando forze in tutto il paese.

           L’ampliamento delle forze armate presupponeva che servitori e nuovi arrivati venissero
        mantenuti  e  integrati  socialmente.  La  questione  del  loro  mantenimento  fu  risolta
        introducendo  una  nuova  regolamentazione  della  proprietà  terriera.  I  possedimenti
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