Page 197 - Storia della Russia
P. 197
veniva ucciso dai contadini o moriva nelle nuove fattorie per trascuratezza. In tutto il
paese i 70,5 milioni di capi di bestiame del 1929 scesero a 49,3 milioni nel 1935 e la
produzione casearia e zootecnica non si riprese per decenni. Lo stesso vale per gli animali
da soma, in un’epoca in cui soltanto un esiguo numero di trattori era in grado di sostituirli.
La produttività dei kolchoz era bassa e i «lotti privati» dei contadini (vale a dire
appezzamenti di terreno o piccole aziende agricole di circa 0,3 ettari, assegnati per legge
alle famiglie, una forma di produzione contadina) rappresentarono il principale mezzo di
sostentamento per i loro proprietari e, a livello nazionale, un’importante fonte di frutta e
verdura, alimenti che lo stato non produceva a sufficienza. Tuttavia, a medio termine, la
collettivizzazione risolse il problema delle scorte di grano: alla fine degli anni Trenta i
raccolti migliorarono fino a raggiungere e superare leggermente i livelli precedenti,
permettendo di sfamare la crescente popolazione urbana. Il razionamento del cibo,
introdotto nel 1928-1929, fu abolito nel 1935. E benché l’entità degli investimenti
incrociati tra agricoltura e industria sia ancora argomento di dibattito, è ormai certo che i
prezzi bassi degli approvvigionamenti, un fardello per la classe contadina, contribuirono
alla crescita dell’industria.