Page 172 - Storia della Russia
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trasformare la dittatura del proletariato in una dittatura contro il proletariato. Come notò in
        seguito Trockij, senza meccanismi di controllo «l’organizzazione partitica prende il posto
        del partito, il Comitato centrale quello dell’organizzazione e, infine, al posto del Comitato
        centrale subentra il “dittatore”».

           Dopo  il  Congresso  socialdemocratico  del  1903,  gli  scontri  e  le  lotte  intestine
        proseguirono,  e  con  il  montare  della  tensione  all’interno  del  paese  le  discussioni  sui
        problemi tattici e organizzativi si fecero sempre più accese. Nonostante il loro ottimismo
        riguardo  al  potenziale  rivoluzionario  delle  masse,  agitatori  e  attivisti  furono  colti  di
        sorpresa dagli eventi del 1905 e cercarono di sfruttare al meglio il rapido evolversi della
        situazione.  In  alcune  zone  rurali  gli  SR  collaborarono  al  coordinamento  delle  azioni
        contadine e appoggiarono la fondazione dell’Unione contadina. Gli SR e i menscevichi –
        che, dotati di una base di consenso più ampia, ottennero all’inizio risultati migliori rispetto
        ai  bolscevichi  –  avevano  voce  in  capitolo  nel  soviet  di  San  Pietroburgo.  Lenin,  che

        osservava  gli  eventi  dall’estero  e  si  sentì  al  sicuro  per  tornare  in  patria  solo  dopo  il
        Manifesto d’ottobre, invocò l’immediata presa del potere da parte dei lavoratori. I fatti del
        1905 cambiarono radicalmente la sua percezione della classe contadina e delle minoranze
        nazionali  e  lo  convinsero  della  debolezza  della  borghesia.  Ma  dopo  l’esito  della
        rivoluzione, tutti i partiti rivoluzionari furono vittime di una violenta repressione, decimati
        dagli  arresti  e  dalla  disillusione  dei  loro  membri.  Molti  capi  ed  esponenti
        dell’intellighenzia  andarono  o  rimasero  all’estero  per  anni,  litigando  e  tramando  per
        imporre la propria linea. In Russia, negli anni 1907-1911, al crollo della resistenza operaia
        corrispose il declino dell’attività rivoluzionaria. Con l’uscita nel 1909 di Pietre miliari, gli
        SR furono scossi nelle loro fondamenta dalle rivelazioni su Azef, loro terrorista simbolo,
        che  da  tempo  era  un  traditore.  La  polizia,  divenuta  sempre  più  abile  nell’arruolare
        rivoluzionari, colpì anche gli  SD; ma questi tradimenti furono meno traumatici del caso

        Azef,  alle  cui  prove  più  evidenti  Lenin  si  rifiutò  ostinatamente  di  credere.  Molti
        menscevichi si diedero ad attività legali. Tra il 1906 e il 1910 il numero degli affiliati degli
        SD crollò da 150.000 a 10.000, e di questi meno del 10% erano bolscevichi; nel 1910 non
        veniva più pubblicato un solo giornale clandestino. Nel 1912, durante una conferenza in
        Svizzera, Lenin dichiarò che temeva di non vivere abbastanza per vedere la rivoluzione.

           Ma dopo il 1910 l’economia e gli scioperi ebbero nuovo impulso, e con loro tornarono a
        farsi sentire il malcontento contadino e l’attività rivoluzionaria. A metà del 1914 nel paese
        regnavano ormai un diffuso senso di crisi, sia a livello politico sia sociale, e una crescente
        opposizione alle autorità. Si è discusso a lungo se la Prima guerra mondiale abbia bloccato
        o  accelerato  lo  scoppio  della  rivoluzione.  Nella  Russia  del  1914,  come  in  altri  paesi
        belligeranti,  molti  rivoluzionari  furono  infiammati  dall’entusiasmo  patriottico  e,  tra  il
        1914  e  il  1917,  lavorarono  per  ampliare  la  loro  base  di  iscritti  e  la  loro  influenza,
        ottenendo un discreto successo. Tuttavia, i loro sforzi furono minati dagli interventi della
        polizia, dalla chiamata alle armi e dal trasferimento degli attivisti, dalla diffidenza delle
        masse verso gli intellettuali e dalle preoccupazioni per la sopravvivenza quotidiana. La
        Rivoluzione  di  febbraio,  come  quella  del  1905,  li  colse  di  sorpresa:  le  operaie  tessili

        cominciarono  a  scioperare  malgrado  l’opinione  contraria  dei  rivoluzionari  locali  e
        l’insurrezione, che spalancò prospettive senza precedenti, non fu opera dei capi di partito o
        di  un  complotto.  I  rivoluzionari,  tuttavia,  vi  si  unirono  immediatamente  e  la  rapida
        creazione  del  soviet  fu  merito  dei  menscevichi  e  degli  SR.  Nel  febbraio  del  1917  la
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