Page 704 - Profili di Storia
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                                                                                                           √ Rinaldo d’Asti è aggredito
                                                                                                           nel bosco, XIV sec.
                                                                                                           [Biblioteca Nazionale, Vienna]
                                                                                                           Il bosco poteva rivelarsi un luogo
                                                                                                           molto pericoloso per i viandanti,
                                                                                                           soprattutto se soli. Nella foresta
                                                                                                           poteva capitare persino di essere
                                                                                                           aggrediti da banditi travestiti da
                                                                                                           mercanti come succede a Rinaldo
                                                                                                           d’Asti in una novella del Decameron
                                                                                                           di Boccaccio, da cui è tratta questa
                                                                                                           miniatura.



















                        ri. Queste tensioni si riflettevano direttamente nella diffidenza e nel disprezzo che i ceti
                        alti provavano nei confronti dei contadini: sentimenti aspri, che hanno lasciato molte trac-
                        ce nella documentazione dell’epoca [®I contadini visti dagli altri].
                         Banditi La più frequente manifestazione della resistenza dei contadini era la fuga. I
                        contadini fuggivano per sottrarsi alle prepotenze dei signori, alle eccessive richieste di




                        VITA SOCIALE               I contadini visti dagli altri
                        E DIRITTO


                              a documentazione relativa ai conta-  si di rimproveri e di una continua sorve-  le assunse quell’accezione spregiativa pre-
                        Ldini proviene in massima parte dagli  glianza.                            sente ancora nel nostro lessico, quando par-
                        strati alti della società e rivela il modo in cui  Questa era l’opinione comune. Ma la cultu-  liamo di «villania» o diciamo che un tale «è
                        il mondo rurale era visto dall’esterno.  ra dei ceti alti ci ha lasciato immagini ancora  un villano». Il carattere del contadino era in-
                        Anche se la dottrina cristiana insisteva sul-  più negative della figura del contadino. Pos-  fatti descritto come una sintesi di tutti i vizi:
                        l’uguaglianza di tutti gli esseri umani al co-  siamo imbatterci, per esempio, in una de-  il contadino era sciocco, ma anche violento,
                        spetto di Dio, era diffusa negli ambienti ec-  scrizione come questa, dove un giovane  volgare, subdolo, astuto.
                        clesiastici e nobiliari la convinzione che i  campagnolo appare come un essere quasi  I contadini, dunque, non erano soltanto
                        contadini fossero comunque individui infe-  animalesco: «Aveva un gran ceffo più nero  sfruttati dalla società feudale; erano anche
                        riori. Non sapevano né leggere né scrivere, e  di un pezzo di carbone e ci correva più di un  messi in ridicolo dalla letteratura e dall’arte.
                        per accedere alle Sacre Scritture avevano bi-  bel palmo fra i due occhi, e aveva grandi go-  Tra i due fenomeni – lo sfruttamento e la
                        sogno della mediazione altrui. La loro fede  te e un enorme naso appiattito e grosse nari-  rappresentazione negativa – c’è una connes-
                        era malferma ed esposta a improvvise rica-  ci larghe e labbra tumide più rosse di carne  sione evidente. Lo squilibrio di ricchezza tra
                        dute nel paganesimo, e molte delle loro cre-  ai ferri e dei dentoni gialli e brutti».  i grandi proprietari e i lavoratori dei campi
                        denze erano ancora permeate di temi pri-  A questi tratti somatici disgustosi corri-  era infatti così forte che il mondo dei primi
                        mordiali, residui di un mondo che non ave-  spondeva ovviamente un’indole perversa.  aveva ben poco in comune con quello dei se-
                        va ancora conosciuto il messaggio di Cristo.  Basti riflettere sulla stessa parola «villano»,  condi. L’alimentazione, l’igiene, i vestiti, le
                        Spesso i loro costumi erano lontani dall’i-  derivata dal nome dell’azienda agricola, la  case, il modo di parlare, il modo di muover-
                        deale cristiano della castità e della morigera-  villa. In origine, essa indicava semplicemen-  si, i divertimenti, i sentimenti: quasi tutto era
                        tezza. I rustici erano come bambini bisogno-  te i lavoratori dei campi, ma già in età feuda-  diverso in un signore e in un villano.



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