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Modulo 8
La società feudale
ponti, i forni, ecc. La riserva, che comprendeva anche i
pascoli e i boschi, era coltivata direttamente dai servi
prebendari (che ricevono il sostentamento), il cui lavoro
era integrato da quello dei dipendenti della pars massa-
ricia. Questa, composta di piccoli poderi, detti mansi,
era affidata al lavoro dei servi casati (cioè che dispone-
vano di una casa) oppure concessa in affitto a coloni li-
beri, in cambio di un canone in natura o in denaro (o di
entrambi) e di un certo numero di giornate di lavoro sul-
la riserva, le cosiddette corvées. La riserva e il massari-
cio, da un punto di vista territoriale, non costituivano
necessariamente un blocco compatto. Molto frequenti
erano i casi in cui i mansi erano circondati da appezza-
menti di riserva o viceversa, oppure potevano essere se-
parati da campi appartenenti ad altri signori o a coltiva-
tori liberi, o ancora essere dislocati in villaggi diversi.
Estensione territoriale del fenomeno Prima di pro-
cedere nella descrizione dei caratteri dell’economia cur-
tense, è opportuno precisare l’estensione dell’area di
diffusione del sistema curtense. Per molto tempo esso è
stato considerato il sistema economico medievale per
eccellenza. In realtà il sistema curtense si diffuse solo in alcune regioni europee, come ad
π L’allevamento dei maiali
Le «ville», oltre alla pars dominica e esempio, la Francia del Nord, l’Inghilterra, la Renania, l’Italia settentrionale, mentre nel
alla pars massaricia, comprendevano resto d’Europa persistettero forme di conduzione della terra più frammentate e legate al-
boschi e pascoli che erano destinati
allo sfruttamento collettivo e oggetto la piccola proprietà contadina.
di esazione di corvées e tributi in
natura da parte del signore. Queste Un’economia chiusa? L’integrazione tra «riserva» e «massaricio», resa possibile dalle
aree erano vitali per la sopravvivenza prestazioni dei coloni dipendenti, è l’elemento caratteristico di questo tipo di organizza-
delle comunità contadine. Su queste
terre veniva infatti praticato anche zione produttiva, che gli storici chiamano economia curtense.
l’allevamento brado. I numerosi polittici che ci sono pervenuti ci hanno tramandato un’immagine della curtis
come un nucleo autosufficiente, al cui interno si tendeva a produrre tutto ciò che occor-
† La «curtis»
reva alla comunità locale. In effetti, le aziende agricole erano orientate verso la policoltu-
Questo modello di organizzazione ra, ossia verso la coltivazione e lavorazione di numerosi prodotti (cereali, vino, olio, or-
territoriale della curtis è uno dei più
ricorrenti. taggi, ecc.), e verso la fabbricazione di una gran quantità di beni artigianali. L’esempio più
villaggio «B» villaggio «C»
villaggio «A»
Case e campi di «dominico» Case e campi di altri contadini villaggio «D»
(gestione diretta) (piccoli proprietari o dipendenti
di altre curtes)
Case e campi di «massaricio»
(abitate e coltivati da coloni, Pascoli e boschi (a ogni quota del
gestione indiretta) villaggio spetta un diritto d’uso)
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