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Unità 27
Il sistema feudale
ri si limitavano infatti a impossessarsi di bottino e di uomini da ridurre in schiavitù. Quan- † Elmo vichingo, VII sec.
do, dopo qualche tempo, le popolazioni dell’Europa occidentale furono in grado di or- [Statens Historiska, Stoccolma]
ganizzare la resistenza e la controffensiva, gli Ungari rinunciarono a queste iniziative e
consolidarono i loro insediamenti in Pannonia (che prese il nome di Unghe-
ria). Da nomadi allevatori quali erano stati per secoli, gli Ungari divennero
una popolazione sedentaria dedita all’agricoltura. Essi inoltre cercarono di
instaurare rapporti pacifici con i sovrani occidentali, in particolare con
quelli tedeschi, e si convertirono al cristianesimo: il loro capo, Stefano, fu
infatti incoronato primo re di Ungheria dal papa Silvestro II nell’anno 1001.
I Normanni Importanti furono le conseguenze dell’assalto condotto dai
Normanni («uomini del Nord», come venivano chiamati in Europa) o Vi-
chinghi (da vik, «baia», come essi stessi si chiamavano). Si trattava di un in-
sieme di popolazioni germaniche (Norvegesi, Svedesi, Danesi) che, a causa
del sovrappopolamento delle loro comunità, intrapresero un vasto movi-
mento migratorio verso varie direzioni.
√ Spada vichinga
[Universitetets Oldsaksamling, Oslo]
Oltre che eccezionali marinai, i Vichinghi
erano abili e feroci guerrieri soprattutto
nei combattimenti a terra, dove di
grande efficacia era il loro armamento:
il guerriero vichingo aveva la testa
protetta da un elmo, di cuoio o di ferro,
uno scudo di legno rinforzato da borchie
di ferro e maneggiava con destrezza il
giavellotto, il pugnale e la spada,
generalmente lunga e a doppio taglio.
†«Pietra di Smiss», IX sec.
Su questa stele vichinga sono
raffigurati due fanti che combattono
(in alto) e una nave carica di
guerrieri.
π La nave di Oseberg
[Universitets Oldsaksamling, Oslo]
Frastagliata da fiordi profondi e occupata in gran parte da montagne, la penisola scandinava, dove
vivevano i Vichinghi, era del tutto inadatta alle comunicazioni di terra. Per i Vichinghi, la navigazione
fu dunque una necessità vitale. La storia della marineria vichinga ha un grande protagonista: il
drakkar, una nave da guerra lunga fino a trenta metri, veloce e potente ma anche facilmente
manovrabile. La nave del tumulo di Oseberg (in fotografia), risalente alla fine dell’VIII secolo,
rappresenta il modello di una tipica nave vichinga, anche se le dimensioni ridotte (è lunga circa
ventuno metri) fanno ritenere che non si trattasse di una imbarcazione da guerra per incursioni
transmarine, ma di un natante utilizzato per brevi spostamenti su fiumi, laghi, estuari. Inoltre, la
nave di Oseberg è un significativo documento dei costumi funerari vichinghi: essa venne, infatti,
interrata sotto un tumulo, fungendo da tomba.
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