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                                                                                          Il sistema feudale


                        ri si limitavano infatti a impossessarsi di bottino e di uomini da ridurre in schiavitù. Quan-  † Elmo vichingo, VII sec.
                        do, dopo qualche tempo, le popolazioni dell’Europa occidentale furono in grado di or-  [Statens Historiska, Stoccolma]
                        ganizzare la resistenza e la controffensiva, gli Ungari rinunciarono a queste iniziative e
                        consolidarono i loro insediamenti in Pannonia (che prese il nome di Unghe-
                        ria). Da nomadi allevatori quali erano stati per secoli, gli Ungari divennero
                        una popolazione sedentaria dedita all’agricoltura. Essi inoltre cercarono di
                        instaurare  rapporti  pacifici  con  i  sovrani  occidentali,  in  particolare  con
                        quelli tedeschi, e si convertirono al cristianesimo: il loro capo, Stefano, fu
                        infatti incoronato primo re di Ungheria dal papa Silvestro II nell’anno 1001.
                         I Normanni Importanti furono le conseguenze dell’assalto condotto dai
                        Normanni («uomini del Nord», come venivano chiamati in Europa) o Vi-
                        chinghi (da vik, «baia», come essi stessi si chiamavano). Si trattava di un in-
                        sieme di popolazioni germaniche (Norvegesi, Svedesi, Danesi) che, a causa
                        del sovrappopolamento delle loro comunità, intrapresero un vasto movi-
                        mento migratorio verso varie direzioni.

                                                                                                         √ Spada vichinga
                                                                                                         [Universitetets Oldsaksamling, Oslo]
                                                                                                         Oltre che eccezionali marinai, i Vichinghi
                                                                                                         erano abili e feroci guerrieri soprattutto
                                                                                                         nei combattimenti a terra, dove di
                                                                                                         grande efficacia era il loro armamento:
                                                                                                         il guerriero vichingo aveva la testa
                                                                                                         protetta da un elmo, di cuoio o di ferro,
                                                                                                         uno scudo di legno rinforzato da borchie
                                                                                                         di ferro e maneggiava con destrezza il
                                                                                                         giavellotto, il pugnale e la spada,
                                                                                                         generalmente lunga e a doppio taglio.


                                                                                                           †«Pietra di Smiss», IX sec.
                                                                                                           Su questa stele vichinga sono
                                                                                                           raffigurati due fanti che combattono
                                                                                                           (in alto) e una nave carica di
                                                                                                           guerrieri.




















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                                                                    [Universitets Oldsaksamling, Oslo]
                        Frastagliata da fiordi profondi e occupata in gran parte da montagne, la penisola scandinava, dove
                        vivevano i Vichinghi, era del tutto inadatta alle comunicazioni di terra. Per i Vichinghi, la navigazione
                           fu dunque una necessità vitale. La storia della marineria vichinga ha un grande protagonista: il
                            drakkar, una nave da guerra lunga fino a trenta metri, veloce e potente ma anche facilmente
                             manovrabile. La nave del tumulo di Oseberg (in fotografia), risalente alla fine dell’VIII secolo,
                           rappresenta il modello di una tipica nave vichinga, anche se le dimensioni ridotte (è lunga circa
                           ventuno metri) fanno ritenere che non si trattasse di una imbarcazione da guerra per incursioni
                           transmarine, ma di un natante utilizzato per brevi spostamenti su fiumi, laghi, estuari. Inoltre, la
                          nave di Oseberg è un significativo documento dei costumi funerari vichinghi: essa venne, infatti,
                                                            interrata sotto un tumulo, fungendo da tomba.

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