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P2_Modulo07.qxp  19-03-2010  12:47  Pagina 642











                   DOSSIER                   Cristiani e Musulmani:
                                             una convivenza possibile


                        Quali rapporti             er il mondo occidentale il confronto con la civiltà islamica divenne inevitabile quando i guer-
                                              Prieri musulmani, dopo aver conquistato i territori degli imperi bizantino e persiano, rivolsero
                      intercorsero tra i
                                              le proprie mire espansionistiche all’Europa arrivando fino alla Francia. I giudizi dei Cristiani sugli
                            Cristiani e i
                                              Arabi risentivano dei pregiudizi che i popoli sedentari nutrivano nei confronti dei popoli nomadi,
                            Musulmani         tanto da arrivare a considerare i Musulmani infidi e crudeli e la loro religione simbolo di tale inci-
                          all’indomani        viltà. Il rifiuto della religione islamica trovò sostegno in operazioni di mistificazione dei fondamenti
                       dell’espansione        della fede musulmana e anche della figura del profeta Maometto [®DOC1]. L’opposizione alla fe-
                             islamica?        de musulmana riportò addirittura in vita il modello dei martiri cristiani, che preferivano morire piut-
                                              tosto che convertirsi [®DOC2].
                                              Eppure per alcuni Cristiani una convivenza tra i fedeli delle due religioni sarebbe stata possibile:
                                              l’imperatore di Bisanzio, Eraclio, vedeva nella conquista araba una tappa del disegno divino che
                                              avrebbe portato alla conoscenza di Dio [®DOC3]; un frate siriano descriveva i conquistatori arabi
                                              non come crudeli e violenti ma come rispettosi dei luoghi e degli uomini [®DOC4]; la conversio-
                                              ne in massa di Cristiani, inoltre, non sarebbe stata provocata da pressioni violente da parte dei sol-
                                              dati musulmani,che anzi si rivelarono tolleranti nei confronti dei fedeli delle religioni monoteiste,ma
                                              sarebbe stata dettata da calcoli economici: la loro avarizia li avrebbe portati a cambiare fede solo
                                              per non pagare il tributo loro chiesto [®DOC5].
                                              La prova di una coesistenza possibile, pacifica e produttiva, è data dalla descrizione, databile al X
                                              sec., della città «araba» Palermo [®DOC6].




                                             I Cristiani contro Maometto.La mistificazione del profeta
                                             Il rifiuto della religione musulmana trovò sostegno nella lettura distorta e mistificatoria che i Cri-
                                             stiani diedero dei fondamenti di quella fede e della figura del suo profeta. In un testo del IX se-
                                             colo le vicende della vita di Maometto sono manipolate in modo tale da fare di lui un personag-
                                             gio ridicolo e spregevole. A questo testo faranno riferimento molti commentatori medievali del-
                                             l’Islam, che costruiranno la leggenda negativa del profeta di Allah e del suo credo. Giudizi come
                                             questi furono un ostacolo al dialogo e alla convivenza.

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                  Da B. Scarcia Amoretti, Tolleranza e guerra santa  dopo, si insinuò senza ambagi, nelle grazie  1. Gli Arabi; la tradizione musulmana riteneva che le
                  nell’Islam, Firenze 1974, pp. 75-76  della donna, che era vedova, e la prese in  tribù arabe discendessero da Ismaele, figlio di Abra-
                                                      moglie. Così entrò in possesso dei cammel-  mo [®Unità 25,DOC3, nota 1].
                  [Maometto] discendeva da una nobilissima  li e della fortuna di lei. Durante un viaggio  2. Ossia della regione di Madian, zona montuosa e
                                                                                           impervia che occupa l’orlo nord-occidentale del ta-
                  tribù d’Ismaele, figlio di Abramo. Infatti si  in Palestina, entrò in contatto con ebrei e  volato arabico e si affaccia sul Mar Rosso all’altezza
                  dice che sia Nizar, discendente di Ismaele, il  cristiani; spigolò da loro qualche briciola  del Golfo di Aden. Nella Bibbia i Madianiti – gli abi-
                  progenitore di tutto questo popolo . Questi  delle Scritture, poi fu colto dal mal d’epi-  tanti nomadi di quella regione – sono indicati come
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                  aveva generato due figli, Moundaros e Ara-  lessia . Quando sua moglie lo venne a sape-  discendenti di un certo Madian, figlio di Abramo.
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                  bias. Il primo generò Kourasos, Isos, The-  re, si rammaricò d’essersi unita, lei nobile,  me rivelazioni ricevute da Maometto: freddo, tremo-
                  mines e Asados, e altri il cui nome rimase  a un uomo siffatto, non solo povero, ma per  re, sonnolenza improvvisa erano le sensazioni fisiche
                  sconosciuto. Abitavano tutti il deserto ma-  di più epilettico. Allora questi tentò di cal-  che egli manifestava durante e subito dopo le visioni
                  dianita , dove andavano a pascolare e vive-  marla dicendole: «Io ricevo la visione di un  mistiche. Tali manifestazioni vengono tendenziosa-
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                  vano sotto le tende [...].          angelo chiamato Gabriele, e siccome non  epilessia.
                  Ora, quel Maometto già menzionato, es-  posso sostenerne la vista, mi sento venir  4. La figura di un monaco cristiano di nome Bahira
                  sendo senza risorse, e orfano, prese partito  meno e cado». Poiché nei paraggi abitava  compare nella tradizione musulmana come divinato-
                  di andare a stare presso una donna ricca sua  un certo monaco che era stato esiliato per  re della missione profetica di Maometto. In questo te-
                  parente, di nome Khadigia, in qualità di sa-  eresia , ella gli raccontò la storia e gli no-  sto, e poi nella tradizione cristiana medievale, egli di-
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                  lariato e incaricato di condurre i cammelli e  minò l’angelo. Il monaco, volendola con-  desiderio di vendetta verso la Chiesa, avrebbe istigato
                  di trafficare in Egitto e in Palestina. Poco  vincere, le disse: «Ha detto la verità, quello  Maometto a diffondere la sua predicazione.

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