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Unità 25
Nascita ed espansione
dell’Islam
sassinio di Othman. Ebbe così iniziò la prima delle numerose guerre tra Musulmani. Nel
corso del conflitto, Alì accettò la proposta dei suoi nemici di risolvere la contesa mediante
un arbitrato: esso fu sfavorevole al califfo, in quanto stabilì che Othman era stato ucciso
ingiustamente, che Alì era il responsabile del delitto e che occorreva di conseguenza no-
minare un nuovo califfo. Alì non accettò il verdetto e si ritirò con i suoi seguaci in Iraq,
dove fondò la «fazione di Alì» (shi’a, da cui sciiti); egli venne ucciso l’anno dopo da un
sicario di una setta intransigente e rigorista. Il nuovo califfo Mo’awiya (660-680), che GUIDAALLOSTUDIO
cercò di porre fine alla debolezza cronica del potere centrale istituendo l’ereditarietà del 1. Chi era il khalifa?
potere califfale, fu riconosciuto dalla maggioranza dei Musulmani ortodossi o sunniti, 2. Quali territori furono conquistati
detti così perché si riconoscevano nella sunna [®25.3]. Con il nuovo califfo si insediava all’Islam dai primi quattro califfi?
3. Chi erano gli sciiti e i sunniti?
al vertice dell’Islam la dinastia degli Omayyadi. Da questo momento in poi sunniti e scii-
ti rappresentarono due grandi correnti del mondo islamico, destinate a segnare la sua sto-
ria fino ai giorni nostri. † Battello a vela nel Golfo
Persico
Molto presto gli Arabi dovettero
apprendere l’arte della navigazione
5. Gli Omayyadi e la ripresa dell’espansione islamica per poter sopperire sia alle esigenze
delle comunicazioni negli immensi
Le direttrici della conquista Con l’avvento della dinastia omayyade (661-750), l’Islam domini islamici, sia alle esigenze
belliche, soprattutto nel confronto
riprese la sua prorompente espansione. Il califfo Mo’awiya spostò la capitale a Damasco, con Bisanzio. La miniatura
in Siria, e da qui prese l’avvio un’iniziativa militare che, sotto di lui e i suoi immediati suc- rappresenta un battello a vela che
attraversa il Golfo Persico e
cessori, si svolse in tre direzioni principali: Asia Minore e Costantinopoli, Africa e Spa- testimonia l’alto grado di innovazioni
gna, Asia centrale e India. tecniche apportate (in particolare si
possono notare nella miniatura il
L’accesso al Mediterraneo dotò gli Arabi di una nuova arma con cui attaccare l’impero timone e l’ancora).
bizantino: la flotta. Una grande squadra navale co-
struita nei cantieri di Tripoli, Tiro, Acri e Alessandria,
e dotata di equipaggi siriani, libanesi e palestinesi, ef-
fettuò spedizioni contro Cipro e Rodi. L’obiettivo prin-
cipale rimaneva però Costantinopoli. Nel 668-669 i
Musulmani assediarono la capitale bizantina: fu il pri-
mo di tanti assalti, da parte di terra e di mare, che si
spensero tuttavia contro le imprendibili mura della
città cristiana e contro l’organizzazione e le risorse tec-
nologiche dei Bizantini. Tra queste ultime restò famo-
so il cosiddetto fuoco greco, prodigio bellico dell’epo-
ca, consistente nell’uso incendiario della nafta [®Il fuo-
co greco, p. 578]. I guerrieri arabi avevano in prece-
denza inflitto pesanti ridimensionamenti all’impero bi-
zantino, ma non riuscirono a sopraffarlo, come aveva-
no fatto con l’impero persiano.
Ben più consistenti furono i successi degli Arabi in Oc-
cidente. Intorno al 670 ebbe inizio la conquista dell’A-
frica settentrionale. Malgrado le tenaci resistenze dei
Berberi (tribù nomadi dell’Africa settentrionale), nel gi-
ro di pochi decenni gli Arabi occuparono il Maghreb e
si spinsero fino alle coste atlantiche. Nel 711, un eserci-
to arabo, rinforzato da contingenti berberi islamizzati,
guidato dal governatore di Tangeri Tariq ibn Ziyad, pas-
sò lo stretto (il promontorio che lo sovrasta prese il no-
me dal condottiero: Gibilterra viene appunto da Djebel
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