Page 632 - Profili di Storia
P. 632

P2_Modulo07.qxp  19-03-2010  12:46  Pagina 617











                                                                      I Longobardi DOSSIER
                                                                                    in Italia


                            ’ invasione dei Longobardi, preceduta dalla devastante guerra greco-gotica e da una terribile  Quali erano le
                         L pestilenza [®DOC1] che avevano spopolato città e campagne, rappresentò per l’Italia una  caratteristiche del
                         vera e propria cesura: questi avvenimenti, infatti, segnarono il crollo definitivo del sistema econo-  regno longobardo?
                         mico, sociale e politico di tradizione romana e portarono la penisola a una condizione di decaden-
                         za economica e demografica.
                         Il popolo dei Longobardi,il cui nome presumibilmente derivava dall’usanza di portare capelli e bar-
                         be lunghe [®DOC2], proveniva dalle regioni dell’Europa settentrionale e probabilmente era mi-
                         grato a causa di pressioni di altre tribù germaniche o a causa della mancanza di terre fertili
                         [®DOC3]. I Longobardi, guidati dal loro re Alboino, penetrarono in Italia praticando razzie e sac-
                         cheggi [®DOC4].Alla morte di Alboino seguì un lungo periodo di anarchia,di cui profittarono i du-
                         chi per consolidare il loro potere. Si deve al re Autari l’opera di rafforzamento della monarchia e il
                         ridimensionamento dell’autorità dei duchi. Il consolidamento del regno longobardo è testimoniato
                         anche dalla promulgazione, nel 643, per volontà di re Rotari di un codice di leggi. L’editto di Rotari
                         è un documento importantissimo sia sul piano giuridico – è la prima codificazione scritta (in latino)
                         delle leggi e delle usanze tradizionali dei Longobardi – sia sul piano sociale, perché ci offre uno
                         spaccato della struttura sociale longobarda [®DOC5].




                        Una terribile epidemia
                        Lo storico Paolo Diacono, fonte importante per la storia del popolo dei Longobardi, descrive la
                        terribile epidemia che colpì le popolazioni dell’Italia nel periodo della conquista longobarda.



                        DOC1
                         Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, II, 4  ti, apparivano immersi in un silenzio tota-  nevano  all’avvicinarsi  dell’inverno  con  i
                                                             le. Fuggivano i figli, lasciando insepolti i  grappoli splendenti ancora sui tralci. Di
                         Cominciarono a formarsi nell’inguine degli  cadaveri dei genitori; i genitori, dimentica-  notte e di giorno risuonava una tromba di
                         uomini e in altri punti particolarmente de-  ti l’amore e la pietà, abbandonavano i figli  guerra e molti sentivano come il rumoreg-
                         licati ghiandole della grossezza di una no-  in preda alla febbre. E se qualcuno per ca-  giare di un esercito. Non c’era traccia di
                         ce o di un dattero, cui seguiva una febbre  so era spinto dall’antico senso di carità a  uomini per le strade, non si vedeva nessu-
                         intollerabilmente alta, tale che in capo a tre  voler seppellire il suo prossimo, restava  no che ferisse, eppure i cadaveri dei morti
                         giorni l’uomo moriva. Se però qualcuno  egli stesso insepolto; e mentre eseguiva il  giacevano a perdita d’occhio. I pascoli si
                         riusciva a superare i tre giorni, allora aveva  rito, veniva colpito dalla morte; mentre  erano trasformati in luoghi di sepoltura per
                         speranza di salvarsi. Dappertutto era lutto,  compiva l’ufficio funebre per un morto, il  gli uomini e le case degli uomini in rifugi
                         dappertutto lacrime.                suo stesso cadavere restava senza ufficio.  per le bestie.
                         Poiché si era sparsa la voce che fuggendo si  Il mondo era riportato all’antico silenzio:
                         poteva scampare al flagello, le case veniva-  nessuna voce nelle campagne, nessun fi-
                         no abbandonate dagli abitanti e solo i cani  schio di pastori, nessun agguato degli ani-  GUIDAALLALETTURA
                         vi restavano a fare la guardia. Le greggi ri-  mali da preda sulle greggi, nessun attacco  1. Quali effetti fisici provocò l’epidemia?
                         manevano da sole nei pascoli, senza più pa-  agli uccelli domestici. Passato il tempo del-  2. L’epidemia ebbe delle ripercussioni anche sul
                         store. Le tenute e i castelli prima pieni di  la mietitura, i campi aspettavano intatti chi  paesaggio? Da quali elementi lo deduci?
                                                                                                  3. L’epidemia influì anche sulle relazioni sociali e
                         folle di uomini, il giorno dopo, fuggiti tut-  li mietesse; perdute le foglie, le vigne rima-  familiari?




                        Le origini dei Longobardi

                        L’autore anonimo dell’Origine del popolo longobardo scrisse la sua opera nel VII secolo e ci tra-
                        manda una versione del mito sull’origine del nome dei Longobardi, che sarebbe legato all’usanza
                        di portare barba e capelli lunghi.

                                                                                                                                617
   627   628   629   630   631   632   633   634   635   636   637