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Unità 24
L’Italia dei Longobardi
e di Gregorio Magno
gli eventi subirono un’improvvisa accelerazione. Nel 751, il nuovo re Astolfo (749-756)
rioccupò i territori bizantini dell’Esarcato e della Pentapoli, conquistando Ravenna e mi-
nacciando direttamente la stessa Roma. La mossa questa volta si rivelò azzardata, perché
favorì l’alleanza tra il papato e la dinastia franca dei Pipinidi [®26.1]. Nel 755, infatti, Ste-
fano II chiamò in suo soccorso Pipino il Breve, il quale, sceso in Italia, riconquistò a van-
taggio di Roma gli ex territori bizantini occupati dai Longobardi (Esarcato, Pentapoli e
Lazio), che andarono a formare il cosiddetto Patrimonio di San Pietro.
Stretti tra due potenze, i Franchi a nord e il papato a sud, i Longobardi, come vedremo
[®26], erano condannati a un rapido declino.
Un celebre falso A quanto sembra, in questo periodo venne elaborata anche la dona- GUIDAALLOSTUDIO
zione di Costantino, un documento secondo cui l’imperatore romano Costantino il Gran- 1. Il re Liutprando intraprese
de avrebbe concesso territori in Italia alla Chiesa già nel IV secolo. Il documento – sma- iniziative militari?
scherato come un falso solo nel XV secolo dall’umanista Lorenzo Valla – fu spesso uti- 2. La Chiesa aveva un esercito?
3. Che cosa stabiliva la donazione di
lizzato dai papi del Medioevo nelle loro controversie con sovrani e imperatori sulla legit- Sutri?
timità del potere temporale della Chiesa. In realtà, la falsa donazione sarebbe stata scrit- 4. Chi era Pipino il Breve?
ta proprio intorno al 754, a opera della cancelleria papale, per giustificare legalmente l’ap- 5. Chi era Lorenzo Valla?
pello di Stefano II ai Franchi.
8. La lotta contro le immagini
Il movimento iconoclasta Dall’inizio dell’VIII secolo sino alla metà del IX, l’impero
bizantino fu travagliato da una controversia di carattere religioso: l’iconoclastia (dal gre-
co eikòn, «icona, immagine», e klào, «spezzo, distruggo»), ovvero la lotta contro il culto
delle icone. Il movimento iconoclasta si era sviluppato soprattutto nelle regioni orientali
dell’impero bizantino, dove si sentiva più forte il richiamo delle altre grandi religioni ri-
velate, l’ebraismo e il giovane islamismo [®25], che proibivano la raffigurazione della di-
vinità, e in questo si allontanavano dalla tradizione greco-romana. Al contrario, sia a Co-
stantinopoli sia nelle regioni occidentali dell’impero, si era radicata la tendenza a rap-
presentare non solo Cristo e la Madonna, ma anche i santi. Il conflitto sulle immagini fu
così la cornice ideologica di una vastissima lotta sociale fra gli iconoclasti e i tradizionali-
sti «iconodùli» («servi delle icone»), accusati di diffondere, con la venerazione delle im-
magini, l’ignoranza e la superstizione tra il popolo.
Un imperatore iconoclasta La controversia acquisì una dimensione politica quando
salì al trono Leone III (717-741): l’imperatore era originario dell’Isauria, una regione del-
l’Anatolia dove il movimento iconoclasta aveva raccolto numerosi seguaci. Leone III
inaugurò una politica ufficialmente iconoclasta e ordinò la distruzione di tutte le imma-
gini, da quelle riprodotte sulle tavole di legno a quelle presenti in affreschi e mosaici. Ogni
immagine venne condannata come un segno di idolatria, e il fanatismo degli iconoclasti
scatenò una serie di sanguinose rivolte e repressioni.
L’atteggiamento del papato Come suddito dell’imperatore d’Oriente e come vescovo
cattolico sul quale l’imperatore pretendeva di esercitare la propria autorità in materia re-
ligiosa, il papa romano Gregorio II (715-731) era tenuto, in teoria, a schierarsi dalla par-
te degli iconoclasti; ma le profonde radici che il culto delle immagini aveva in Italia, in- GUIDAALLOSTUDIO
sieme con la tendenza sempre più forte della Chiesa di Roma a rendersi autonoma da Co- 1. Che cosa combattevano gli
stantinopoli, facevano pendere nettamente la bilancia a favore dell’orientamento oppo- iconoclasti?
2. Quale atteggiamento assunse
sto. Il pontefice infatti inizialmente condannò l’iconoclastia, successivamente, nel 731, Gregorio II nei confronti
scomunicò l’imperatore e i suoi seguaci. dell’iconoclastìa?
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