Page 488 - Profili di Storia
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                                                                                  La nascita del cristianesimo


                        La cronologia della vita di Gesù Cristo è stata oggetto di infinite discussioni tra gli stu-
                        diosi. Essa non coincide perfettamente con quella suddivisione della storia umana in un’e-
                        poca «prima di Cristo» e in un’epoca «dopo Cristo» sulla quale si fonda il nostro modo
                        di pensare il passato. Rinunciando a un’impossibile precisione, possiamo affermare che
                        Gesù nacque negli ultimi anni del regno di Erode (il quale morì nel 4 a.C.) e fu crocefis-
                        so intorno al 30 d.C.
                         Il messaggio di Gesù «Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino; pentitevi e cre-
                        dete al Vangelo»: con queste parole, Gesù dava una risposta alle attese di salvezza diffu-
                        se nel popolo giudaico. La prima fase della sua predicazione si svolse in Galilea, la re-
                        gione settentrionale della Palestina dove egli era nato. Qui egli reclutò i primi discepoli e
                        qui il suo messaggio ebbe la prima grande risonanza, soprattutto tra gli strati più bassi
                        della popolazione. Si trasferì quindi a Gerusalemme.
                        La parola del Cristo, accompagnata da guarigioni miracolose e da altri prodigi, suscitò,  LINK          p.483
                        anche a Gerusalemme, l’entusiasmo popolare, ma provocò al tempo stesso il risentimen-  Una nuova religiosità
                        to delle due sètte più importanti, i Farisei e i Sadducei. Scandalizzava, in particolare, il
                        fatto che Gesù proclamasse l’esigenza di allontanarsi dalle osservanze rituali e dal rispet-
                        to letterale della Legge, per raggiungere una perfezione morale intima, che si manifesta-
                        va nell’amore di Dio e del prossimo. Suscitava inoltre scalpore, soprattutto tra i Saddu-
                        cei, il fatto che egli si rivolgesse in primo luogo ai poveri e ai diseredati e che li giudicas-
                        se più vicini al Dio dei ricchi. Si diffuse il timore di agitazioni sociali.        GUIDAALLOSTUDIO
                                                                                                            1. I Vangeli sono documenti storici?
                         La crocefissione La classe dirigente giudaica, d’intesa con l’autorità romana, decise d’in-  2. Qual era il messaggio di Gesù?
                        tervenire: Gesù fu arrestato e giudicato dal Sinedrio e dal prefetto Ponzio Pilato. Fu messo  3. Perché i sacerdoti giudaici
                        poi a morte con il tipico supplizio romano della crocefissione [® La crocefissione,p.474].  accusarono Gesù?









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                                                                                                                 Berlinghieri, «Croce
                                                                                                                 dipinta», 1210-20
                                                                                                                 [Museo Nazionale, Lucca]






















                        π L. e J. Salimbeni, «Crocefissione», XVI sec.
                        [Oratorio di S. Giovanni Battista, Urbino]
                        Nei secoli l’iconografia della crocefissione ha subìto consistenti trasformazioni: dall’immagine medievale
                        del Cristo trionfante sulla morte, raffigurato con la testa alta, senza segni evidenti sul corpo, si giunge tra
                        XIII e XIV secolo alla raffigurazione del Cristo dolente, ritratto nella sua sofferenza terrena. L’austera e
                        imperturbata compostezza che caratterizza i crocefissi di epoca altomedievale cede il passo, dal basso
                        Medioevo in poi, a una rappresentazione più realistica dell’incarnazione del divino.

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