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                                             Modulo 6
                                             L’impero tardoantico


                                             mente pubblico e regolava soprattutto il rapporto tra il mondo divino, da un lato, lo Sta-
                                             to e le comunità cittadine dall’altro.
                                             I culti orientali, invece, coinvolgevano in prima persona il singolo individuo. Infatti essi non
                                             erano accessibili individualmente a tutti ed erano coperti dal più rigoroso segreto (ragion
                                             per cui furono chiamati anche misteri). Sia la storia sacra sulla quale essi si fondavano, sia
                                             l’identità delle divinità protagoniste erano segrete e venivano gradualmente rivelate ai sin-
                                             goli fedeli dopo un rito di iniziazione che li introduceva in seno alla comunità religiosa.
                                             La religione tradizionale non imponeva all’uomo pio di vivere in preparazione della so-
                                             pravvivenza ultraterrena. I culti misterici, invece, stabilivano un preciso rapporto tra la
                                             condotta terrena e la vita nell’aldilà: al fedele che avesse ben meritato spettava un desti-
                                             no di beatitudine. Essi offrivano quindi nuove attese e nuove speranze e lanciavano un
                                             messaggio rassicurante e consolatorio.
                                              Sacerdoti I sacerdoti dei culti misterici non erano pagati a carico delle casse pubbliche,
                                             ma dalle comunità da essi dirette. Inoltre, mentre quasi tutti i sacerdoti della religione tra-
                                             dizionale, svolte le funzioni previste dal calendario religioso, ritornavano ai propri affari, il
                                             clero dei misteri orientali costituiva un gruppo di «professionisti» della religione, contrad-
                                             distinto da insegne, vesti, regole di vita specifiche. In questo senso, il loro impegno verso la
                                             singola comunità da essi capeggiata era costante e diretto, con una presenza che faceva di
                                             essi gli arbitri della vita spirituale di ciascun fedele: non solo nella scelta di chi era degno di
                                             accedere all’iniziazione, ma anche nel giudizio sulla conformità del comportamento di cia-
                                             scun fedele ai princìpi della religione (con conseguente applicazione di dure punizioni per
                 GUIDAALLOSTUDIO             i trasgressori: confessioni pubbliche, penitenze, pene corporali).
                 1. Quello cristiano era l’unico culto
                 orientale praticato nell’impero?  Antico e nuovo Diffondendosi in Occidente, i culti orientali non fecero alcuna con-
                 2. In che senso la religione romana  correnza ai culti locali: gli uni non escludevano gli altri, perché tutti partecipavano alla
                 aveva un carattere pubblico?
                 3. Che cosa erano i misteri?  comune sensibilità del politeismo. Ben diverso sarebbe stato il caso del cristianesimo, il
                 4. I culti misterici prevedevano  cui rigido monoteismo fu ben presto avvertito come un rifiuto della religione ufficiale e
                 cerimonie pubbliche?
                                             quindi come una minaccia eversiva.



                                             2. La Palestina prima di Gesù

                                              Ellenizzazione Dopo che l’impero persiano crollò sotto i colpi dell’armata macedone
                                             guidata da Alessandro Magno (331 a.C.), e l’impero di Alessandro fu a sua volta smembra-
                                             to fra i suoi successori, la Palestina si trovò per qualche tempo in bilico tra due regni elleni-
                                             stici: l’Egitto, governato dalla dinastia tolemaica, e la Siria, governata dalla dinastia seleuci-
                                             dica. Nel 200 a.C., dopo ripetuti conflitti, la Palestina fu annessa al regno di Siria.Con il do-
                                             minio siriano, s’intensificò il processo di ellenizzazione del paese, già avviato in preceden-
                                             za. Così, penetrarono profondamente in Palestina le forme culturali, organizzative, econo-
                                             miche della polis greca. Il modello di vita greco richiedeva enormi costi che normalmente
                                             non erano alla portata delle risorse finanziarie delle comunità locali: essi venivano quindi
                                             affrontati con il contributo dei sovrani e dei cittadini più ricchi, e, soprattutto, con la forte
                                             pressione fiscale a danno delle popolazioni contadine.
                                              Lo Stato asmoneo Da questa oppressione fiscale nacque un movimento di ribellione
                                             guidato da Giuda Maccabeo che portò, nel 168 a.C., all’abbattimento del dominio seleuci-
                                             dico in Palestina: nacque uno Stato indipendente di Giudea, chiamato anche «asmoneo»
                                             dal nome della principale dinastia regnante. La nuova compagine era governata dal sommo
                                             sacerdote del tempio di Gerusalemme. Furono attuate, per qualche tempo, una violenta
                                             politica di sradicamento della cultura ellenica e una «purificazione» del territorio dai culti

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