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                                             Modulo 5
                                             L’impero romano



                 VITA SOCIALE                La società celtica
                 E DIRITTO


                       a Guerra gallica di Cesare è anche            ® Abitazione celtica
                 Lun documento di fondamentale im-       [disegno ricostruttivo di M. McGregor]
                 portanza per la nostra conoscenza del mon-  Il disegno riproduce una tipica
                 do celtico. Unita alle testimonianze archeo-  abitazione celtica risalente al
                 logiche e a fonti letterarie più tarde, quest’o-  300 a.C. circa: una capanna
                                                           rotonda costituita da una
                 pera consente di ricostruire gli aspetti prin-  struttura di legno sormontata
                 cipali della cultura celtica al di là delle Alpi.  da un tetto conico in paglia. Le
                 Secondo la terminologia di Cesare, gli inse-  pareti erano formate da una
                 diamenti dei Galli si distinguevano in oppida  cannicciata ricoperta su entrambi
                                                          i lati da uno strato di argilla e
                 (città), vici (villaggi) e aedificia privata (sin-  gesso. All’interno dell’abitazione
                 gole fattorie). Questa classificazione è stata  le donne svolgevano le loro
                 confermata dalle indagini archeologiche.  mansioni. C’era il telaio verticale per
                 Come tutte le città, gli oppida erano centri  tessere e, per cucinare, le donne
                 amministrativi, luoghi di mercato, sedi di  disponevano sia del fuoco, che serviva
                                                         anche per riscaldare l’ambiente, sia di un
                 santuari. In essi esisteva anche un’attività ar-  forno a cupola di argilla. Nonostante la sua
                 tigianale intensa, la cui alta qualità è attesta-  semplicità questo tipo di abitazione era
                 ta da numerosi ritrovamenti di attrezzi agri-  particolarmente robusto, tanto da resistere ai
                                                               rigidi climi invernali del Nord Europa.
                 coli, armi, stoviglie di metallo, legno e cera-
                 mica, finimenti di cavalli e di carri, gioielli,  dotta soltanto dai Romani ed ebbe nei secoli  Unici intermediari tra il mondo degli dèi e
                 bilance. Questa produzione non serviva sol-  successivi uno straordinario sviluppo. L’alle-  quello degli uomini, i druidi celebravano i
                 tanto al fabbisogno locale e alimentava un  vamento era una risorsa molto importante.  riti, compivano i sacrifici (anche umani), in-
                 commercio a largo raggio che si svolgeva via  Le specie maggiormente diffuse erano i sui-  terpretavano i presagi. La loro formazione
                 terra e lungo i fiumi.
                 L’economia di scambio era tutt’altro che  ni, allevati per la carne, i bovini, impiegati so-  durava molto a lungo: essi dovevano infatti
                 primitiva e si basava anche sull’uso della mo-  prattutto per il traino e per la produzione del  dedicare una ventina d’anni all’apprendi-
                 neta. I primi a introdurre monete nel mondo  latte, gli ovini, gli equini, il pollame.  mento mnemonico dei testi sacri, che la reli-
                 celtico erano stati i numerosi mercenari che  In tutte le comunità celtiche, il potere politi-  gione celtica vietava di riprodurre in forma
                 avevano militato negli eserciti ellenistici. Le  co era nelle mani di coloro che Cesare chia-  scritta. Proprio per questo motivo le nostre
                 prime monete celtiche sono appunto imita-  ma prìncipi, quello religioso nelle mani dei  conoscenze della religione celtica sono mol-
                 zioni di esemplari ellenistici. Successiva-  drùidi. Al di sotto di queste due categorie  to ridotte. I Celti erano politeisti e le loro di-
                 mente si sviluppò una monetazione origina-  sociali c’erano gli uomini liberi, ossia quanti  vinità principali erano Lugh, «il Luminoso»,
                 le, della quale sono rimasti numerosi esem-  si guadagnavano da vivere lavorando e che  che amava il giavellotto e la fionda, armi che
                 plari d’oro e d’argento.             spesso possedevano terre e bestiame, e gli  colpiscono a distanza come i raggi del sole;
                 Le nostre informazioni sulle caratteristiche  schiavi, per lo più prigionieri di guerra, pri-  Taranis, un dio celeste associato al tuono,
                 delle città celtiche sono molto carenti, so-  vi di qualsiasi diritto e impiegati in lavori  che i Romani assimilavano a Giove; Esus, «il
                 prattutto perché i materiali prevalentemen-  umili e pesanti.              Buono», seconda divinità per importanza
                 te usati erano deperibili. Quasi tutti gli edifi-  I principi erano nobili guerrieri, che non  del pantheon celtico; Teutates, il dio della
                 ci, dotati di una copertura di paglia, erano  svolgevano nessuna attività lavorativa: la lo-  guerra.
                 costruiti con fango e legno. Di essi non è ri-  ro posizione nella città dipendeva dalla loro
                 masto nulla, tranne i buchi dei pali e qualche  ricchezza e dall’ampiezza delle loro cliente-
                 traccia di colore nel suolo. Grazie ai residui  le. I principi eleggevano dai loro ranghi un
                 materiali e alle piante degli edifici, gli ar-  magistrato che per un intero anno deteneva
                 cheologi sono riusciti a individuare abita-  il governo della città, coadiuvato da un con-
                 zioni private, templi, recinti sacri, magazzi-  siglio di anziani.
                 ni,  stalle,  granai,  botteghe  artigianali.  Le  I druidi venivano reclutati nei ranghi della
                 città erano divise in quartieri e avevano stra-  nobiltà e godevano di privilegi importanti.
                 de e piazze ben allineate. Spesso le città ave-
                 vano un’acropoli fortificata che occupava il
                 luogo più alto del territorio urbano ed era la
                 sede dei governanti.                     ® Il corredo di una tomba aristocratica,
                                                                             fine I sec. a.C.
                 L’agricoltura celtica si basava soprattutto sui  [dalla tomba B di Goeblin-Nosplet (Lussemburgo),
                 cereali e sugli ortaggi. La viticoltura fu intro-  Musée d’Histoire et Art, Lussemburgo]



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