Page 390 - Profili di Storia
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                                                                                   La crisi sociale e le riforme



                        Morte di Gaio Gracco
                        La ferocia della reazione che si abbatté sul movimento graccano nel 121 a.C. e l’entità della stra-
                        ge perpetrata dal senato fanno comprendere fino a che limite fosse giunto a Roma lo scontro po-
                        litico: il bagno di sangue, naturalmente, non risolse i problemi di fondo, e la società romana si ri-
                        trovò divisa da lacerazioni insanabili. Nel racconto di Plutarco rivivono le ultime fasi della trage-
                        dia: il senato ha dato incarico al console Lucio Opimio di annientare Gaio Gracco e i suoi segua-
                        ci, che si sono asserragliati sull’Aventino.


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                         Plutarco, Vita di Gaio Gracco, 16-17  vo. Si racconta che allora, piegate le ginoc-  ce che portarono la testa di Fulvio, essen-
                                                             chia e alzate le braccia verso la dea, pregò  do gente da poco, non ebbero nulla.
                         Quando furono tutti radunati, Fulvio , su  che il popolo romano scontasse tanta in-  I corpi di questi due e di tutti gli altri furo-
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                         invito di Gaio, mandò il più giovane dei figli  gratitudine rimanendo schiavo per sem-  no gettati nel Tevere, e furono tremila i
                         al Foro, con l’insegna dell’araldo in mano. Il  pre. Già infatti la maggioranza, all’annun-  morti. Le loro proprietà furono vendute a
                         giovinetto era di bellissimo aspetto, e fu in  cio che veniva concessa l’immunità, anda-  beneficio dell’erario , alle vedove fu proi-
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                         atteggiamento composto e dimesso, con le  va manifestamente cambiando parte .  bito di portare il lutto, e a quella di Gaio,
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                         lacrime agli occhi, che rivolse al console e al  Gaio dunque fuggì, incalzato dai nemici.  Licinnia, fu confiscata persino la dote. La
                         Senato parole conciliative. La maggior par-  Questi stavano per prenderlo al ponte di  crudeltà maggiore, tuttavia, la usarono al
                         te dei presenti non sarebbe stata contraria a  legno sul Tevere , ma i suoi due compagni  figlio minore di Fulvio, che pure non ave-
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                         un accordo; ma Opimio asserì che coloro  gli dissero di proseguire e affrontarono gli  va alzato una mano contro di loro, né s’era
                         non avrebbero dovuto cercare di persuade-  inseguitori all’imbocco del ponte, ove con-  trovato in alcun modo tra i combattenti:
                         re i senatori per mezzo di messaggeri, bensì  trastarono loro il passo combattendo, fin-  quando infatti, prima della battaglia, era
                         scendere essi stessi, e arrendendosi, affron-  ché caddero uccisi. Con Gaio che fuggiva  venuto per stabilire un accordo, l’avevano
                         tando il processo da cittadini ossequienti,  c’era solo uno schiavo, di nome Filocrate.  arrestato; e dopo la battaglia l’uccisero. Ma
                         calmare lo sdegno che avevano sollevato. Al  Nessun altro, sebbene tutti lo incitassero  ciò che ancor più di questo e di tutto il re-
                         ragazzo poi disse chiaro e tondo di tornare a  come in una gara, si mosse in suo aiuto, né  sto offese il popolo, fu la costruzione, da
                         questi patti, o di non tornare più. Gaio, a                              parte di Opimio, di un tempio della Con-
                         quanto si racconta, propose di andare lui a  si trovò alcuno che acconsentisse a prestar-  cordia, che sembrò un modo di pavoneg-
                         persuadere il Senato; nessuno però accon-  gli un cavallo, come chiese quando gli in-  giarsi e di vantarsi, e quasi di celebrare un
                         sentì, e Fulvio mandò di nuovo il figlio a pe-  seguitori furono di nuovo vicini. Fece ap-  trionfo per l’uccisione di tanti cittadini.
                         rorare la loro causa come prima.    pena in tempo a rifugiarsi in un boschetto
                         Ma Opimio aveva fretta di dare battaglia.  [...], e lì morì per mano di Filocrate, che
                         Fece mettere subito il ragazzo sotto custo-  poi si trafisse anche lui. [...] Poi, racconta-  1. Fulvio Flacco, tribuno della plebe nel 122 a.C. e
                         dia, e poi marciò contro il gruppo di Fulvio.  no, uno ne spiccò la testa, e veniva portan-  amico di Gaio Gracco.
                         Aveva con sé molti opliti e arcieri cretesi , e  dola. Ma un amico di Opimio, Settimuleo,  2. Gli arcieri armati alla cretese erano truppe specia-
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                         furono soprattutto questi ultimi a seminare  gliela rubò e la portò al console infilzata in  li, particolarmente temibili.
                         il panico e la confusione con le loro frecce.  un’asta. Quindi la testa venne messa su una  3. Per isolare ulteriormente il movimento graccano,
                         Avvenuta la rottura, Fulvio si rifugiò in un  bilancia e pesata, perché al principio della  il senato aveva emanato un’amnistia a favore di chi se
                         bagno in disuso, dove poco dopo fu scoper-  battaglia era stato fatto un bando, per cui,  ne fosse discostato.
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                         to e sgozzato insieme col figlio maggiore.  chi avesse portato la testa di Gaio o di Ful-  sponde del Tevere in prossimità del Palatino.
                         Quanto a Gaio, nessuno lo vide combatte-  vio, avrebbe ricevuto il peso equivalente in  5. Le casse dello Stato.
                         re. Disperato per ciò che accadeva, si ritirò  oro. E il peso risultò di diciassette libbre e
                         invece nel tempio di Artemide, e lì volle uc-  otto once, perché Settimuleo, oltre ad es-
                         cidersi. Ma ne fu impedito dai suoi due più  sersi dimostrato in tutta questa vicenda un  GUIDAALLALETTURA
                         fedeli compagni, Pomponio e Licinnio,  individuo abominevole, commise anche  1. Come morirono i tribuni della plebe Fulvio
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                         che erano con lui e gli strapparono di ma-  una frode: vuotò il cranio del cervello e vi  2. Quale giudizio esprime Plutarco riguardo al
                         no il pugnale, esortandolo a fuggire di nuo-  colò dentro del piombo fuso. Quelli inve-  comportamento del console Opimio?




                        Opinioni contrastanti sui Gracchi.
                        Gli eccessi dei Gracchi secondo gli oligarchici
                        Quando raccontavano la storia dell’età graccana, gli storici di tendenza oligarchica insistevano so-
                        prattutto sugli eccessi compiuti dai tribuni, sul loro desiderio di potere, sul caos in cui essi avreb-

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