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Modulo 3
Il mondo greco
quando il regno divenne provincia romana. Il regno tolemaico, esteso su Cipro e Cire-
naica, contava su una notevole compattezza economica, culturale e territoriale che affon-
dava le sue radici nella plurimillenaria esperienza di governo dei faraoni egizi e sulle più
recenti strutture della burocrazia dell’impero persiano. Alessandria, la città capitale vo-
luta da Alessandro Magno, ospitò le spoglie del suo fondatore in uno splendido mauso-
leo e divenne una grande metropoli internazionale al centro degli scambi commerciali di
tutto il Mediterraneo. Essa fu anche grande centro di cultura – il più importante dell’an-
tichità –, dove si concentrarono i principali ingegni del tempo [®10.9].
Il regno di Macedonia, governato dalla dinastia degli Antigonidi, che ressero il potere in
GUIDAALLOSTUDIO
Grecia e Macedonia sino all’occupazione romana
1. A quali territori corrispondeva il
regno di Siria? nel 146 a.C., si ridusse ben presto a potenza di ca-
2. Alessandria era un centro √
economico o culturale? rattere locale, specie in seguito alla formazione del L’«helepolis»
3. Atene mantenne a lungo il suo regno d’Epiro, a ovest, e dei continui fermenti au- [disegno
peso politico? tonomistici delle poleis greche, a sud. ricostruttivo
di P. Connolly]
SCIENZA Macchine da guerra
E TECNICA
’ età ellenistica è stata un’epoca di
L grande sviluppo della tecnica belli-
ca. L’incessante competizione tra i vari regni
ellenistici e le grandi risorse di cui essi di-
sponevano furono infatti un vigoroso im-
pulso all’invenzione di nuovi armamenti.
Scienziati, ingegneri e tecnici venivano atti-
rati presso le corti dei sovrani, dove ottene-
vano finanziamenti e prestigio in cambio
delle loro invenzioni.
Fu questa l’età dell’oro della poliorcetica,
cioè l’arte di espugnare le città. I Greci del-
l’età arcaica e classica non avevano brillato
in questo settore: i mezzi a disposizione del-
le poleis, infatti, non consentivano di af-
frontare le ingenti spese necessarie alla co-
struzione e alla manutenzione delle mac- π La catapulta a torsione
chine d’assedio. I monarchi dell’età elleni- [disegno ricostruttivo di P. Connolly]
stica disponevano invece delle risorse ade-
guate. La diffusione delle catapulte trasformò an- tava di un enorme edificio mobile, alto 40
La macchina da guerra più diffusa era la ca- che la guerra navale, che da questo momen- metri, diviso in nove piani e montato su una
tapulta, inventata nel 400 a.C. circa dagli in- to fece un largo impiego dell’artiglieria, e piattaforma di circa 20 metri di lato; per far-
gegneri del tiranno di Siracusa Dionisio I e l’arte delle fortificazioni, che fu costretta ad la funzionare occorrevano 3400 uomini.
successivamente perfezionata. La catapulta adeguarsi elaborando nuove tecniche edili- Macchine di queste dimensioni, tuttavia, si
serviva a lanciare pietre e frecce sfruttando zie e nuovi tracciati per le mura. rivelavano spesso più impressionanti che
la reazione di fibre elastiche come nervi ani- Furono costruiti anche arieti giganteschi, utili, dal momento che bastava un semplice
mali, crini di cavallo e persino capelli fem- adatti a sfondare porte e mura, e torri mon- impantanamento per neutralizzarle. Le
minili. Fasci di queste fibre agganciati a una tate su ruote, dove venivano sistemate cata- macchine belliche inventate in età ellenisti-
piattaforma di lancio ben solida e ancorata, pulte per il tiro ravvicinato. Tra le torri, ri- ca furono adottate, senza importanti modi-
e messi in torsione con il braccio di una leva, mase celebre la temibile helepolis («prendi- fiche, dai Romani. Esse costituirono inoltre
erano in grado di scagliare grosse frecce a città»), impiegata dal re di Macedonia De- il modello fondamentale di tutte le macchi-
una distanza di 350 metri, e una pietra di 13 metrio detto Poliorcete («Assediatore») ne da guerra dell’età medievale e moderna,
kg fino a 200-300 metri. nell’assedio di Rodi del 305-304 a.C. Si trat- fino all’invenzione della polvere da sparo.
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