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Unità 10
Alessandro e l’ellenismo
√ Ricostruzione dell’acropoli
di Pergamo
[Preussicher Kulturbesitz
Antikensammlung, Berlino]
Situata nella regione della Misia,
nell’Asia Minore nordoccidentale,
Pergamo ebbe il suo massimo
splendore nel corso del III sec. a.C.,
quando divenne la capitale di uno dei
regni ellenistici fra i più ricchi e
fiorenti.
1 Altare 4 Caserme
di tutti 5 Palazzo
gli dèi Reale
2 Santuario 6 Teatro
di Atena 7 Tempio
3 Santuario di Dionisio
7. Da cittadini a sudditi
La dilatazione del mondo greco I regni fin qui descritti, pur diversi per configurazione
geografica, per composizione etnica, per tradizioni locali, avevano tuttavia alcune caratte-
ristiche comuni, che li differenziavano profondamente dal mondo delle poleis greche. I re-
gni di Siria, Egitto, Macedonia rappresentavano un radicale e concreto ampliamento del-
l’orizzonte politico e culturale della grecità. Dinastie di origine greco-macedone ressero le
sorti di territori che si estendevano dall’Egitto alla penisola balcanica, ai confini dell’India,
mettendo in comunicazione popoli, culture, tradizioni diversissimi. Anche dal punto di vi-
sta dell’estensione territoriale il cambiamento fu rivoluzionario. Atene e l’Attica, per fare
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un solo esempio, raggiunsero al culmine della potenza un territorio di 2600 km ; il regno di
Siria si estendeva invece, al momento della sua massima espansione, per 350.000 km ; il re-
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gno d’Egitto per 150.000 km ; quello di Macedonia per 100.000 km . Di conseguenza, al
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frammentato e limitato mondo delle poleis greche successero vasti Stati territoriali.
Le città e il potere dei sovrani Nei nuovi regni ampia fu la diffusione dell’urbanesi-
mo, con la fondazione di numerose nuove città. Sull’esempio di Alessandro Magno, mol-
ti sovrani fondarono nuove città chiamandole spesso col loro nome. Di Seleuco di Siria
si ricordava, per esempio, che avesse fondato 16 Antiochie in onore del proprio padre, 5
Laodicee in onore della madre, 9 Seleucie dal proprio nome e, in onore delle mogli: tre
Apamee e una Stratonicea.
Il centro del potere era comunque rappresentato dalla città capitale dove risiedeva la cor-
te del sovrano. Il palazzo del re sorgeva entro le mura, ma in una posizione elevata, soli-
tamente l’acropoli. In questa scelta erano evidenti i motivi di prestigio: i re guardavano la
città dall’alto, e rendevano visibile la propria autorità. Ma non meno evidenti erano i mo-
tivi di sicurezza: protetti com’erano da mura e da torri, i palazzi sembravano quasi delle
fortezze. Il palazzo, tuttavia, era uno spazio chiuso ma non impenetrabile: periodica-
mente, infatti, i sovrani vi organizzavano splendide feste aperte a tutti.
Le altre città, di vecchia o di nuova fondazione, presenti sul territorio erano rette da or-
dinamenti del tutto ricalcati sul modello della polis greca: avevano le loro assemblee, lo-
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