Page 240 - Profili di Storia
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                                                                                   La guerra del Peloponneso



                        SCIENZA                    La nascita della medicina razionale
                        E TECNICA



                               ome si è visto, Atene nel V sec. a.C.
                        Cfu colpita da una epidemia che fal-
                        cidiò circa un terzo degli abitanti. Ma a qua-
                        le stadio di conoscenze era giunta la medici-
                        na del tempo? La nascita della scienza me-
                        dicarisale proprio al V sec. a.C. ed è legata al
                        nome di Ippocrate. Nato nel 460 a.C. nell’i-
                        sola di Cos, Ippocrate fu grande sia nell’e-
                        sercizio della medicina sia nel suo insegna-
                        mento: a Cos giungevano aspiranti medici
                        da ogni regione del mondo greco, attratti
                        dalla sua fama.
                        Nel mondo greco, la medicina non era una
                        professione come oggi la intendiamo noi,
                        bensì un mestiere come un altro: conoscenze
                        generali e abilità tecnica venivano trasmesse
                        tramite un normale apprendistato,  con il
                        giovane allievo che imparava affiancando
                        per lunghi anni uno specialista esperto.
                        Sotto il nome di Ippocrate ci sono giunti cir-
                        ca sessanta trattati medici, che costituiscono
                        la cosiddetta  Collezione ippocratica. Solo
                        una minima parte di essi furono effettiva-
                        mente scritti da Ippocrate, mente gli altri ri-
                        salgono ai suoi allievi o a medici di altre
                        scuole.
                        I testi ippocratici si distinguevano per una
                        caratteristica comune: essi negavano che le
                        malattie fossero una punizione divina e non
                        attribuivano nessun valore terapeutico alle  π Scena di infermeria, V sec.
                        preghiere, agli incantesimi, alle guarigioni  [vaso attico del Pittore della Clinica, Museo del Louvre, Parigi]
                        misteriose che si diceva avvenissero presso  La scena raffigura un medico seduto intento a incidere una vena a un paziente prima di applicargli le
                        alcuni santuari. Una nuova medicina razio-  coppette per il salasso.
                        nale si opponeva alla vecchia medicina reli-
                        giosa e magica, e tutto veniva ricondotto alla  cui venivano minuziosamente registrati tut-  me la consapevolezza della difficoltà dell’ar-
                        natura e ai suoi fenomeni.           ti i sintomi, dall’insorgere della malattia fino  te medica, e raccomandava un atteggiamen-
                        Un’altra caratteristica ricorrente nella medi-  alla guarigione o alla morte.  to prudente e rispettoso nei confronti del
                        cina ippocratica era l’importanza attribuita  Più di così non si poteva fare, con la sola os-  malato. La stessa visione si ritrova nella defi-
                        all’osservazione meticolosa dei malati e alla  servazione esterna del malato, e nell’igno-  nizione dell’arte medica: essa, dice un testo
                        registrazione sistematica di tutti i dati ri-  ranza quasi totale dell’interno del corpo. I  ippocratico, comprende tre termini: la ma-
                        guardanti il decorso della malattia. Si ritene-  medici dell’epoca, infatti, non praticavano  lattia, il medico, il malato. Il vero protagoni-
                        va infatti che anche un particolare apparen-  ancora la dissezione del corpo umano, e do-  sta è il malato, che combatte la malattia; il
                        temente insignificante potesse rivelarsi pre-  vevano limitarsi a quello che riuscivano a in-  medico è soltanto l’alleato del malato, colui
                        zioso. Alcune osservazioni dei medici ippo-  tuire palpando i corpi dall’esterno o utiliz-  che lo aiuta in quella drammatica lotta.
                        cratici sono rimaste alla base della scienza  zando la dissezione degli animali, che tutta-  Con la medicina ippocratica si affermò an-
                        moderna e sono ritenute valide ancora oggi.  via portava spesso fuori strada.  che una prima, chiara formulazione dei do-
                        Questa attenzione per i particolari portò,  Gli ippocratici diedero del fine della medici-  veri del medico nei confronti del paziente. Il
                        per la prima volta nella storia della medici-  na una formulazione rimasta celebre: «Nelle  manifesto ippocratico della morale medica
                        na, alla compilazione  di  schede cliniche  malattie, il medico deve avere due cose in vi-  si trova nel cosiddetto giuramento d’Ippo-
                        (possiamo paragonarle alle «cartelle clini-  sta: essere utile o almeno non nuocere». La  crate, cui ancora oggi si attribuisce un valo-
                        che» dei nostri ospedali) di singoli malati, in  seconda precisazione, «non nuocere», espri-  re universale.



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