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                                                                                   La guerra del Peloponneso



                        †® Assedio spartano a Platea: la rampa e le fortificazioni
                        Le tecniche militari di assedio utilizzate nella guerra del Peloponneso non erano
                        particolarmente evolute e si basavano essenzialmente sull’accerchiamento delle mura con
                        steccati e fossati per costringere la città alla fame e alla resa. Nel caso dell’assedio
                        spartano a Platea, occorsero ben due anni per vincere la resistenza dei difensori: secondo il
                        dettagliato racconto di Tucidide gli Spartani costruirono una rampa (in basso), con cataste
                        di legno e terriccio, per superare l’ostacolo delle mura, ma furono respinti dai Plateesi che
                        accrebbero l’altezza delle mura servendosi delle macerie delle abitazioni più vicine e di uno
                        scudo di pelli umide per rendere inefficaci le frecce incendiarie; dopo un tentativo di
                        appiccare il fuoco alla città, gli assedianti dovettero, quindi, rassegnarsi a creare una
                        potente cintura di fortificazioni (a destra), per isolare completamente gli assediati e
                        attenderne la resa.












































                        2. Una guerra ideologica
                         Inasprimento del conflitto Emerse allora la figura di Clèone, un ricco mercante di cuoio
                        che capeggiava la fazione favorevole al proseguimento della guerra a oltranza. Cleone fu il
                        primo grande politico ateniese che non appartenesse a una famiglia di antica nobiltà. La fa-
                        zione moderata, ostile all’allargamento del conflitto nella prospettiva di una pace onorevo-
                        le, si riconosceva invece in Nicia, un aristocratico prudente ed equilibrato.
                        La guerra intanto continuava in un susseguirsi di vittorie e sconfitte di entrambe le
                        parti, senza che si giungesse a un episodio decisivo. I Greci si combattevano con acca-
                        nimento, segno evidente che il conflitto era vissuto con crescente motivazione e si cari-
                        cava di accesi contenuti ideologici. I due blocchi, infatti, esprimevano anche orienta-
                        menti politici e ideali opposti: Atene e le poleis alleate avevano ordinamenti democra-
                        tici; Sparta e la sua confederazione ordinamenti oligarchici. Il successo dell’una o del-
                        l’altra parte avrebbe quindi provocato conseguenze anche sull’assetto politico interno
                        di ciascuna polis.

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