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DOSSIER La cerchia
di Pericle
Quale opinione all’epitaffio che Tucidide fa pronunciare a Pericle in memoria dei caduti del primo anno del-
Dla guerra del Peloponneso si evince la consapevolezza dello statista ateniese di aver reso Ate-
avevano di Pericle
ne la città più colta e civile dell’intera Grecia: «Affermo che siamo il luogo di educazione dell’Ella-
i cittadini
de» (II, 41, 1). La politica culturale di Pericle prevedeva anche un programma di opere pubbliche,
ateniesi suoi che avrebbero procurato alla città una fama perenne [®DOC13]. La direzione dei lavori fu affidata
contemporanei? a Fidia [®DOC14], il quale con lo storico Erodoto, il tragediografo Sofocle e l’etèra Aspasia, costi-
tuivano una cerchia di ingegni vicini allo statista ateniese. Il rapporto disinvolto con Aspasia
[®DOC15] e la politica estera spregiudicata [®DOC16] gli alienarono le simpatie di alcuni con-
cittadini, che lo criticarono duramente [®DOC17, 18 e 19]. In particolar modo veniva imputata a
Pericle la responsabilità dello scoppio della guerra contro Sparta: i malumori dei contadini grave-
mente danneggiati dalla guerra sono ben descritti in una commedia di Aristofane [®DOC20]. Nel-
le rappresentazioni teatrali, infatti, si aprivano spazi importanti al dissenso e alla satira. Durante il
trentennio in cui Pericle guidò la città attica, il teatro conobbe un grande sviluppo e giunse a esse-
re un fenomeno di massa, poiché fu introdotto il theorikòn, un contributo che permetteva anche ai
più poveri di assistere agli spettacoli. Il teatro divenne così un elemento importante della vita politi-
ca ateniese: gli spettacoli infatti esprimevano i valori fondamentali della polis.
L’Atene di Pericle e Fidia.Una giovinezza perenne
Il programma di opere pubbliche lanciato da Pericle mirava a valorizzare il ruolo di Atene come
capitale culturale del mondo greco: in pochi anni furono realizzate opere stupende, che sono ri-
maste tra i massimi capolavori dell’arte universale. L’interprete di questo programma fu il grande
artista Fidia, che assunse la direzione dei lavori.
DOC13
Plutarco, Vita di Pericle, 13 tati tutti allo sbocciare di un solo governo. perenne; esse si conservano allo sguardo
[...] indenni dal tempo, quasi posseggano infu-
Gli edifici salivano superbi di mole, impa- È un fatto, che, se si esegue un lavoro alla so un respiro sempre fresco e un’anima che
reggiabili in grazia di linee, poiché gli arti- buona e rapidamente, non si può dargli non conosce vecchiezza.
giani andavano a gara per superarsi l’un profondità durevole o bellezza perfetta, e il Chi sorvegliava tutte queste fabbriche per
l’altro nella perfezione del lavoro. Ma spe- tempo, oltre alla fatica, speso a produrre, conto di Pericle era Fidia.
cialmente era sbalorditiva la celerità con rende abbondantemente in maggior dura-
cui progredivano. Si pensava che ciascuno ta del prodotto. Perciò stupiscono ancor
avrebbe richiesto il lavoro di molte genera- più le opere di Pericle, create in breve e du- GUIDAALLALETTURA
zioni di seguito per essere condotto a ter- rate lungo spazio di tempo. [...] Sulle ope- 1. Quali sono i motivi per cui Plutarco si
mine, e poi ancora; invece furono comple- re di Pericle fiorisce come una giovinezza meraviglia delle opere fatte costruire da Pericle?
L’Atene di Pericle e Fidia.L’artista infamato
Pericle rafforzò tutti gli strumenti della democrazia ateniese. Inevitabilmente, questi stessi stru-
menti furono usati dai suoi avversari per indebolirlo e abbatterlo. Prima di portare direttamente
l’attacco contro di lui, costoro aggredirono le personalità più in vista della sua cerchia. La vittima
più illustre fu Fidia, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, morto in prigione come un mal-
fattore.
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