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                                             Modulo 3
                                             Il mondo greco


                                             della Lega delio-attica. Questo vuol dire che l’alleanza paritaria costituita all’indomani
                                             della Seconda guerra persiana si era ormai trasformata in un impero dominato da Atene.
                                             Il processo fu graduale ma inesorabile: ai membri della Lega non fu consentito uscirne,
                                             con la motivazione che l’alleanza era stata stretta con giuramento eterno. Le città che de-
                                             cisero di staccarsi furono duramente punite. Nel 454 a.C. il tesoro confederale fu trasfe-
                                             rito da Delo ad Atene, che lo amministrò a proprio arbitrio: i contributi un tempo versa-
                                             ti dai membri per difendere i comuni interessi divennero così tributi versati alla città do-
                                             minante, che li utilizzava a proprio esclusivo vantaggio. Alcune città furono private di par-
                                             te del loro territorio per consentire l’insediamento di coloni ateniesi. Limitazioni molto
                                             pesanti furono imposte da Atene anche alla vita politica interna delle singole città della
                                             Lega: divenne praticamente obbligatorio adottare regimi democratici e i cambiamenti
                                             non erano tollerati. Tutti i processi criminali più importanti furono inoltre affidati ai tri-
                                             bunali ateniesi; lo scopo di questo provvedimento era chiaro: sottrarre alla vendetta dei
                                             concittadini i fautori che Atene aveva in ogni città della Lega.
                                              Una contraddizione Atene era la città più democratica del mondo greco: come pote-
                                             va conciliarsi tutto questo con lo sfruttamento di altre poleis e con l’annientamento del-
                                             la loro indipendenza? Il fatto è che gli Ateniesi, come tante altre comunità antiche, non
                                             vedevano, in questa unione di democrazia e oppressione, nulla di contraddittorio. Valo-
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                                             ri come uguaglianza e libertà non erano assoluti: avevano un significato solo nei rappor-
                 1. Come si trasformò la Lega delio-  ti tra i cittadini di una singola polis, non nei rapporti tra una polis e l’altra. Accadeva, tra
                 attica?
                 2. Perché gli organi della giustizia  una comunità e l’altra, quello che accadeva tra un uomo e l’altro. Come la piena libertà e
                 furono trasferiti ad Atene?
                                             il benessere di un individuo potevano realizzarsi soltanto con la schiavitù di un altro in-
                                             dividuo, così la piena libertà e il benessere di una polis potevano realizzarsi solo con lo
                                             sfruttamento di un’altra polis.



                                             9. Le finanze delle città greche

                                              Cittadinanza e tributi Questo discorso introduce un problema fondamentale dell’e-
                                             conomia greca: le risorse finanziarie delle poleis. Negli Stati moderni le finanze pubbli-
                                             che sono alimentate soprattutto dalle tasse pagate dai cittadini, in base al principio che
                                             ciascun cittadino deve contribuire in proporzione al proprio reddito. Nella polis greca
                                             era esattamente il contrario: la condizione di cittadino comportava il privilegio dell’esen-
                                             zione fiscale, e questo principio era talmente radicato che il pagamento di tributi veniva
                                             inteso come una forma di asservimento.
                                             I cittadini non pagavano imposte dirette né sulle loro proprietà né sulla loro persona. Pa-
                                             gavano solo imposte indirette, prelevate sulle varie forme di attività economica: soprat-
                                             tutto dazi doganali sui prodotti importati ed esportati (nel porto ateniese del Pireo il da-
                                             zio era del 2%) e sulle merci vendute nei pubblici mercati. Al versamento d’imposte di-
                                             rette erano invece tenuti i sudditi e gli stranieri residenti [®7.7]. Considerate le caratte-
                      π Monumento a Lisicrate,   ristiche del sistema fiscale, si comprende bene che le poleis non potevano contare su ri-
                           Atene, 334-335 a.C.
                 Lisicrate era un ricco ateniese che a  sorse finanziarie regolari e sufficienti a garantire il loro funzionamento ordinario.
                 proprie spese aveva allestito un coro  Sia gli approvvigionamenti alimentari, sia le materie prime che mancavano in ciascuna po-
                  per una tragedia in occasione delle  lis, venivano in parte importate, in parte acquisite come tributi di città sottomesse. Le ec-
                    feste in onore di Dioniso nel 334
                 a.C. Come riconoscimento simbolico  cedenze di tali risorse erano spese per la costruzione di edifici pubblici e per tutte le ma-
                   la città donò a Lisicrate un tripode  nifestazioni che rafforzavano il prestigio e l’immagine della polis. Oppure erano redistri-
                    bronzeo, e questi, orgoglioso del
                   successo ottenuto, fece innalzare  buite tra i cittadini sotto forma di elargizioni di viveri e di denaro.
                  questo monumento alla cui sommità
                      fece collocare il premio vinto.  I ricchi e la città In tale contesto si manifestava anche un fenomeno tipico delle società

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