Page 213 - Profili di Storia
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                                             Modulo 3
                                             Il mondo greco


                                             damentali per la piena attuazione del regime democratico. Per consentire l’esercizio del-
                                             le cariche pubbliche ai cittadini meno abbienti, che non potevano abbandonare il lavoro

                 GUIDAALLOSTUDIO             per lunghi periodi, fu deciso di remunerare i membri della boulè, i giudici e quasi tutti i
                 1. Chi combatté la Terza guerra  magistrati (soprattutto quelli scelti a sorte). Inoltre gli zeugìti (la terza classe) furono am-
                 messenica?                  messi all’arcontato. Si trattava di due riforme fondamentali per la democrazia ateniese:
                 2. Sottolinea sul testo i punti
                 principali delle riforme politiche di  ampliando l’accesso alle cariche pubbliche esse rafforzarono i vincoli affettivi che lega-
                 Efialte e Pericle.          vano il dèmos alla più democratica delle poleis. Ormai quasi tutti i cittadini ateniesi si ri-
                 3. Pericle era un tiranno?
                                             conoscevano negli ordinamenti democratici e ne erano orgogliosi.



                                             6. Una democrazia incompiuta?

                                              Nobili democratici La polis di Atene rappresentava la forma più compiuta di demo-
                                             crazia, quella che consentiva il massimo di partecipazione del dèmos alla vita politica e al
                                             governo, eppure gli uomini politici più importanti – Temistocle come Cimone, Efialte co-
                                             me Pericle – erano tutti nobili. Un tempo essere nobile significava quasi sempre essere
                                             nemico della democrazia e fautore del governo di pochi, l’oligarchia. Ora tutti i capi po-
                                             litici, anche se di estrazione nobile, riconoscevano la validità degli ordinamenti demo-
                                             cratici e si ergevano a loro difensori. Differenze di posizione emergevano piuttosto in po-
                                             litica estera o su questioni particolari.
                                             Bisogna evitare d’interpretare la lotta politica antica alla luce delle esperienze dei nostri
                                             giorni. Non esistevano, in quell’epoca, partiti politici, vale a dire associazioni dotate di
                                             un’organizzazione stabile che mirano a realizzare una particolare concezione dell’ordine
                                             sociale, un modello di società (cioè un’ideologia). Esistevano invece fazioni, raggruppa-
                                             menti fluttuanti di individui legati da amicizie, parentele, interessi, che si mobilitavano
                                             intorno a personaggi quasi sempre di spicco per origine o per ricchezza per portarli al po-
                                             tere e sostenerli. Le fazioni potevano ovviamente farsi portatrici di orientamenti politici
                                             diversi riguardo a determinati obiettivi: ma non avevano né un’organizzazione stabile (se-
                                             di, uffici, finanze) né un’ideologia assunta come termine di riferimento costante.
                                             Questa precisazione fa comprendere perché l’elemento individuale e il peso della grande
                                             personalità fossero tanto importanti non solo nelle città oligarchiche, ma anche nella de-
                                             mocrazia ateniese. Torniamo così al problema della provenienza dei capi politici dalle fa-

                            π Busto di Pericle  miglie aristocratiche.
                  [copia romana da un originale greco
                                del V sec. a.C.]  I requisiti di un grande politico Se voleva emergere, un individuo doveva essere abba-
                                             stanza ricco da poter dedicare tutto il suo tempo alla politica, e da poter eventualmente of-
                     I racconti di Tucidide rivelano lo
                   straordinario potere di cui godeva  frire alla polis doni che facessero risaltare la sua generosità e il suo amore per i concittadini;
                  Pericle. Grazie al suo prestigio e al
                   rispetto di cui godeva, gli Ateniesi  doveva disporre dell’aiuto di un gruppo di seguaci; doveva possedere una profonda cultura,
                   finivano sempre per adeguarsi alle  che gli consentisse di orientarsi con sicurezza nei difficili problemi del diritto, della politica
                      sue scelte, lasciando di fatto il
                           potere nelle sue mani.  estera e dell’amministrazione finanziaria; doveva inoltre avere familiarità con la sottile arte
                                             della retorica, indispensabile per trovare il consenso dei cittadini persuadendoli non solo
                                             con la forza degli argomenti ma anche con il fascino della parola e un abile uso dei gesti.
                                             A tale proposito, determinante per la vita politica ateniese fu il contributo dei sofisti (da
                                             sofìzetai, cioè «esercitare l’attività del sofòs, colui che sa»), un movimento intellettuale svi-
                                             luppatosi in varie città della Grecia tra il 450 e il 380 a.C. I sofisti giravano per le poleis,
                                  retorica   mettendo a disposizione il proprio sapere dietro compenso. Lo scopo principale delle lo-
                 È la tecnica che consiste nell’usare il  ro lezioni era quello di avviare i discepoli a una brillante carriera politica. I sofisti infatti
                  linguaggio in modo da convincere i
                     propri interlocutori non solo a  insegnavano a usare la parola come strumento di persuasione e di formazione delle deci-
                   credere a determinate cose, ma ad  sioni e, attraverso le tecniche della retorica, mettevano i propri discepoli in condizione di
                        agire in determinati modi.  esprimere nel modo più convincente le proprie idee e di «sedurre» l’uditorio. L’alto com-


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