Page 210 - Profili di Storia
P. 210

P1_Modulo03b.qxp  22-02-2010  9:49  Pagina 195




                                                                                                 Unità 8
                                                                                         Le guerre persiane
                                                                                     e l’imperialismo ateniese


                        terminante. Diversamente la pensava Temistocle. Il vincitore di Salamina riteneva infatti
                        che la rivalità tra Atene e Sparta sarebbe presto diventata incontenibile e avrebbe porta-
                        to a una guerra per il primato nel mondo greco. A questo scontro decisivo Atene avreb-
                        be dovuto prepararsi con tutti i mezzi disponibili. In tale prospettiva, egli aveva dato av-
                        vio alla costruzione di una possente cinta muraria e delle cosiddette «lunghe mura», che
                        proteggevano il percorso che dalla città conduceva al porto del Pireo: in tal modo Atene,




                        SCIENZA                    Erodoto e la nascita della storia
                        E TECNICA

                             ’ epoca che si aprì con le guerre per-  della Grecia a partire dalla metà del VI sec.

                        L siane e si concluse con la disfatta di  Gli eventi più antichi riguardano la caduta
                        Atene fu anche quella che vide la nascita del-  del regno di Lidia nel 545 a.C., i più recenti
                        la storia.                           la prima fase della guerra del Peloponneso.
                        «Storia» deriva dal greco historìe. Questo  Ma il fulcro dell’opera è rappresentato dal
                        termine, a sua volta, deriva da una radice in-  racconto delle guerre persiane.
                        doeuropea wid-, weid-, «vedere». Sempre in  Erodoto, come tutti gli storici antichi, soste-
                        greco, hìstor è infatti colui che vede, il testi-  neva che la ricostruzione storica dovesse ba-
                        mone. Colui che vede è anche colui che sa, e  sarsi soprattutto sull’«autopsìa», il «vedere
                        il verbo historèin indicava il cercare di sape-  con i propri occhi». Lo storico dava il meglio
                        re, l’informarsi. Historìe era dunque, in ori-  di sé quando aveva la possibilità di essere te-
                        gine, l’«indagine», la ricerca in senso lato; e  stimone oculare dei fatti. Ma ovviamente
                        infatti il termine accomunava il lavoro dello  egli non poteva vedere ogni cosa: sia perché
                        storico a quello dei pensatori (noi diremmo  non poteva trovarsi dappertutto, sia perché
                        oggi «gli scienziati») che indagavano sulle  molti avvenimenti rilevanti per la sua ricerca
                        leggi della natura.                  erano avvenuti in un lontano passato. Ero-
                        Il termine fu successivamente limitato a in-  doto faceva quindi ricorso, in alcuni casi, a
                        dicare la ricerca tendente alla ricostruzione  documenti quali epigrafi, cronache, monu-
                        del passato. Nel senso generale di «indagi-  menti, atti ufficiali, ecc. Ma la maggior parte
                        ne», esso compare nell’opera di Erodoto,  della sua informazione derivava da  fonti
                        colui che antichi e moderni giudicano il «pa-  orali.
                        dre della storia».                   In tutte le regioni da lui visitate, Erodoto  π La corte di Dario, 340 a.C.
                        La volontà di preservare e di tramandare il  raccolse informazioni da individui del luo-  [Museo Archeologico Nazionale, Napoli]
                        passato era già presente nei cosiddetti logò-  go. Il suo metodo critico lo portava a mette-  In questa rappresentazione della corte persiana
                        grafi che verso la fine del VI sec. a.C. aveva-  re a confronto le fonti e far risaltare i loro  è possibile ritrovare un gusto nuovo, quasi
                        no raccolto genealogie, miti, antichi raccon-  punti di accordo e di dissacordo. Quasi sem-  etnografico, secondo lo stile di Erodoto:
                        ti e cronache locali. Ma questa non era anco-  pre, egli esprimeva la sua opinione persona-  l’atmosfera della corte di Dario è evocata con
                                                                                                   dovizia di particolari, con il Gran Re al centro,
                        ra autentica storia: la storia nacque con Ero-  le: lo storico, egli affermava, era obbligato a  sul suo trono circondato da soldati e diplomatici,
                        doto perché egli si pose per primo l’obietti-  riferire ciò che gli veniva detto, ma non a cre-  mentre due personaggi giocano con dei dadi
                        vo di ricercare testimonianze nuove, di os-  derci.                        in basso.
                        servare direttamente e di costruire un rac-  Nell’opera storica di Erodoto, e in quella di
                        conto, al fine di proporre un’interpretazio-  altri storici antichi, era presente un fortissi-  tivi sui costumi stranieri, ed era persino ca-
                        ne degli avvenimenti.                mo interesse etnografico. Etnografia è paro-  pace di ritenerli, per alcuni aspetti, migliori
                        Erodoto nacque verso il 485 a.C. ad Alicar-  la composta da èthnos, «popolo», e graphè,  di quelli greci. Questo gli valse, nell’anti-
                        nasso, nell’Asia Minore. Se ne allontanò per  «descrizione»: essa significa dunque «de-  chità, l’appellativo di philobàrbaros(«amico
                        compiere lunghi viaggi, durati circa un de-  scrizione dei popoli», dei loro costumi, del-  dei barbari»). In realtà, la sua conoscenza
                        cennio, in Egitto e in varie regioni del Vicino  le loro usanze.           diretta del mondo lo aveva portato a com-
                        Oriente, dalla Fenicia alla Mesopotamia, e si  Egli scriveva soprattutto di «barbari» e di  prendere realtà umane diverse da quella
                        spinse fino alla Scizia. Soggiornò in molte  Greci, e del loro memorabile scontro. Nor-  greca, a intuire che ogni popolo ha la sua cul-
                        città greche e visitò anche la Magna Grecia.  malmente, il paragone con i barbari genera-  tura, e che i popoli sono spesso portati, per
                        Morì intorno al 424.                 va nei Greci un senso di superiorità. Erodo-  ignoranza o per paura, a denigrare il modo
                        La sua opera tratta vicende dell’Oriente e  to, invece, evitava di formulare giudizi nega-  di vita degli stranieri.



                                                                                                                                195
   205   206   207   208   209   210   211   212   213   214   215